«Siamo riusciti a identificare solo 70 corpi, delle altre vittime ci sono arrivati pezzi, braccia, gambe e altre parti, avvolti dentro coperte. C’è stato un incendio dopo le esplosioni che ha reso irriconoscibili diversi degli uccisi». Fadel Naim, direttore dell’ospedale Ahly di Gaza city, si affannava ieri a dare informazioni ai giornalisti mentre i soccorritori della Protezione civile e della Mezzaluna rossa, aiutati da decine di volontari continuavano a portare i feriti dalla scuola Al Tabain nel quartiere di Daraj. Da mesi rifugio per circa 2.400 sfollati, la scuola è stata centrata ieri da missili sganciati da un cacciabombardiere israeliano...