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Zaki, dopo le accuse a Israele salta l’invito in tv da Fazio

Patrick Zaki a Bologna foto AnsaPatrick Zaki a Bologna – foto Ansa

Israele/Palestina Il conduttore: abbiamo cambiato la scaletta per la guerra, Patrick verrà nelle prossime puntate. Littizzetto: situazione delicata, dobbiamo portare rispetto per Israele, ospite sarà Liliana Segre. L'attivista egiziano aveva definito Netanyahu un "serial killer"

Pubblicato circa un anno faEdizione del 12 ottobre 2023

Patrick Zaki doveva essere l’ospite d’onore della prima puntata del nuovo Che tempo che fa, domenica su Discovery, canale Nove. Un ospite attesissimo che con Fabio Fazio avrebbe parlato in anteprima del suo libro «Sogni e illusioni di libertà: la mia storia», in uscita domani. E invece niente.

La guerra in Palestina ha spinto Fazio a rinviare l’ospitata, anche a costo di perdere qualcosa in termini di pubblico. C’entrano qualcosa le parole dell’attivista egiziano contro Israele? Molto probabile. Zaki in questi ultimi giorni è finito al centro delle polemiche per alcuni suoi tweet in cui definiva il premier israeliano Netanyahu un «serial killer». Per poi spiegare di essere a favore della Palestina e non di Hamas, e di condannare ogni attacco ai civili. «Sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione. Sono stato e continuerò a essere un fervente sostenitore della causa palestinese». Per poi aggiungere: «Le politiche razziste e di colonizzazione del governo di Netanyahu costituiscono la radice dello stato di guerra in cui ci troviamo». E ieri sera al Tg ha ribadito che il conflitto di oggi è «conseguenza delle politiche dell’attuale governo israeliano».

Parole che gli sono costate attacchi dalle destre e dai loro giornali, che lo hanno accusato di essere un «ingrato che sputa sull’Occidente» che lo ha salvato (Il Giornale), mentre in alcuni Comuni, come Perugia, sono partite richieste per revocargli la cittadinanza onoraria. Da Fdi e Lega è partito anche un pressing rivolto al Salone del libro di Torino per annullare l’invito del 17 ottobre.

Questo il contesto in cui è avvenuta la decisione di Fazio di rinviare l’invito. «Siccome è scoppiata la guerra in Israele ho cambiato la prima puntata, sto facendo una puntata ovviamente su Israele e Palestina e ho chiesto la cortesia a Elisabetta Sgarbi (editore del libro, ndr) di spostare di una o due settimane il libro di Zaki», dice il conduttore. «Tutto qua, siamo già d’accordo così». Luciana Littizzetto, parlando con Repubblica, è più esplicita: «La situazione è delicatissima, difficile da gestire. Dobbiamo portare rispetto per Israele e quello che sta succedendo. Fabio si è messo al lavoro per riorganizzare la puntata, in modo rispettoso e eticamente buono per tutti». «Ci sarà la senatrice Liliana Segre», l’annuncio di Littizzetto.

Zaki pare aver accettato il rinvio di buon grado, ma Roberto Sergio, ad della Rai che Fazio ha lasciato con coda polemica, lo attacca: «Quando si va via per scelta economica non si può dire che l’azienda da cui vai via ti avrebbe condizionato e parlare di censura. Mi pare che l’autocensura se la sia fatta da solo nel nuovo programma, non la Rai».

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