Stefano Cucchi, il processo ai medici dell’ospedale Pertini verso la prescrizione
Fine per prescrizione del reato. Si dovrebbe concludere così, secondo il Procuratore generale di Roma Mario Remus, il processo in corso davanti alla Corte d’Assise d’Appello che vede alla sbarra […]
Fine per prescrizione del reato. Si dovrebbe concludere così, secondo il Procuratore generale di Roma Mario Remus, il processo in corso davanti alla Corte d’Assise d’Appello che vede alla sbarra […]
Fine per prescrizione del reato. Si dovrebbe concludere così, secondo il Procuratore generale di Roma Mario Remus, il processo in corso davanti alla Corte d’Assise d’Appello che vede alla sbarra i 5 medici dell’ospedale Pertini, imputati per l’omicidio colposo di Stefano Cucchi. «La prescrizione del reato è una sconfitta per la giustizia, ma questo processo è stato fatto fra mille difficoltà», ha sottolineato amaramente nella sua requisitoria il Pg.
Per salvare Cucchi, forse, secondo il pm, sarebbe bastata «un po’ di umanità». Ma il tempo è ormai scaduto. Nel frattempo, poi, alla luce dei fatti che stanno emergendo nel corso del processo ai 5 carabinieri e della nuova inchiesta sui depistaggi aperta dal pm Musarò (il 21 maggio l’udienza davanti al Gup per il rinvio a giudizio di altri 8 carabinieri e ufficiali), appare meno centrale il ruolo del primario Aldo Fierro e dei medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo, nella morte del giovane geometra romano.
Gli imputati vennero condannati in primo grado nel giugno 2013 per omicidio colposo a pene comprese tra i due anni di reclusione (il primario) e i 16 mesi (gli altri medici). La Corte Appello ribaltò la sentenza con l’assoluzione, e confermò lo stesso giudizio anche dopo l’intervento della Cassazione che dispose il parziale annullamento del processo (confermata l’assoluzione degli agenti penitenziari e degli infermieri). Il 19 aprile 2017 la Cassazione intervenne ancora rinviando a nuovo giudizio, quello ancora in corso con prossima udienza il 3 luglio.
«È un processo del tutto sbagliato, quello. È un processo fatto a spese e sulla pelle della nostra famiglia che ha pagato un prezzo carissimo – ha commentato Ilaria Cucchi – Fortunatamente oggi siamo in una fase completamente diversa, una fase di verità».
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