Più che basiti, più che innervositi si resta stupefatti di fronte all’ennesimo tentativo di affrontare alcuni aspetti di consumi di sostanze o di dipendenze con approcci unicamente medici. Meglio, unicamente basati su un «neurocentrismo» che, ormai, ha mostrato tutti i limiti di trattamenti che prendono in considerazione solo il cervello. È il caso, ultimo ma non unico, della sperimentazione che partirà nel Dipartimento Dipendenze dell’Ussl 6 Euganea di Monselice (Padova); con il «vestito» di un trial randomizzato, controllato, doppio cieco (il golden standard delle ricerche sui farmaci), si parte sottoponendo trenta cocainomani e trenta giocatori d’azzardo ad una somministrazione di...