La Food and Drug Administration (Fda) ha apportato una modifica normativa che consentirà alle farmacie al dettaglio di vendere la pillola abortiva mifepristone a chi arriva da loro con una prescrizione medica.

Fino ad ora le pazienti potevano avere accesso a questo farmaco solo se somministrato da un operatore sanitario, ma in base alle nuove norme potranno acquistare la pillola in farmacia o online, sempre previa presentazione di una prescrizione.
La possibilità dell’acquisto online è stata resa possibile dalla decisione del dipartimento di Giustizia che, pochi giorni fa, si è espresso per garantire al servizio postale degli Stati uniti di fornire i farmaci per l’aborto, sempre per assicurare alle donne che vivono in stati a guida repubblicana, la possibilità di interrompere una gravidanza anche dopo la sentenza della Corte suprema. A giugno infatti l’Alta Corte ha cancellato il diritto federale all’aborto stabilito dalla sentenza Roe v. Wade del 22 gennaio 1973, e negli ultimi mesi l’amministrazione Biden si è mossa con tutti i mezzi legali a disposizione per arginare questo danno che va a colpire le donne che abitano in stati conservatori e  non hanno la possibilità di recarsi in un altro stato per abortire.
Sempre a questo fine le regole dell’era della pandemia che avevano consentito alle donne di avere accesso alla pillola abortiva entro le prime 10 settimane di gravidanza tramite telemedicina e consegna per posta, sono state rese permanenti.
La norma proposta dalla Fda, però, apre nuovi fronti legali e normativi nella battaglia in corso sull’aborto.
Negli Stati uniti più della metà degli aborti viene già eseguita con l’utilizzo di farmaci, piuttosto che con la chirurgia, e questa decisione potrebbe aumentare ulteriormente l’accesso all’aborto attraverso i farmaci.
Con le nuove regole stabilite dall’amministrazione Biden e dalla Fda le farmacie che si trovano in più di una dozzina di stati dove sono in vigore divieti di aborto quasi totali, non potranno fornire questo servizio, e quelle negli stati senza divieti dovranno sottoporsi a un processo di certificazione per qualificarsi.
Le due maggiori catene di farmacie degli Usa, Cvs e Walgreens, stanno già attrezzandosi, ma in questa luce si comprende meglio il ruolo fondamentale che ha la consegna della pillola per posta.
In un ulteriore sforzo di arginare la deriva reazionaria degli stati a guida conservatrice, la scorsa settimana la Fda ha annunciato di voler cambiare le etichette delle confezioni della pillola del giorno dopo Plan B, specificando che non si tratta di una pillola abortiva, e rimuoverà dalla confezione tutti i riferimenti in cui si afferma che la pillola potrebbe impedire l’impianto di un ovulo fecondato nell’utero.
“Il Plan B One-Step non funziona se una persona è già incinta, il che significa che non influirà su una gravidanza esistente – ha dichiarato la Fda – Plan B One-Step previene la gravidanza agendo sull’ovulazione, che avviene molto prima dell’impianto. Le prove non supportano che il farmaco influisca sull’impianto o sul mantenimento di una gravidanza dopo l’impianto, quindi non interrompe una gravidanza”.