In Afghanistan una donna poliziotta incinta di 8 mesi è stata uccisa da una «banda talebana»: sono state diffuse in rete immagini raccapriccianti della sua «esecuzione» di fronte ai familiari. Alcuni «leader talebani» – si legge – hanno promesso che «apriranno un’inchiesta». Dopo il «ritiro» da Kabul qui da noi qualche maschio dotato di statuto mediatico si è affrettato a alzare il solito dito accusatore: che cosa fanno le femministe per le donne afghane? Perché non «escono dal silenzio»? (Ricordo per esempio scritti del direttore del Foglio Claudio Cerasa e del giornalista Pierluigi Battista). In realtà le pagine del web...