Domani e lunedì in Sardegna si vota in trentanove Comuni. Soltanto due, Iglesias e Assemini, superano i quindicimila abitanti, la soglia a partire dalla quale è previsto il ballottaggio, fissato per l’11 e il 12 giugno. Iglesias è il capoluogo del Sulcis, territorio devastato da una pesantissima crisi economica (il caso più recente è quello della minacciata chiusura della fabbrica di zinco di Portovesme con 3000 operai in cassa integrazione) e nei confini del quale sorge lo stabilimento della Rwm, la fabbrica tedesca di bombe per i caccia impiegati dai sauditi nella guerra in Yemen. Entrambi i centri potrebbero essere test interessanti in vista delle elezioni regionali, previste in Sardegna per febbraio del prossimo anno.

A Iglesias nessun accordo tra Pd e M5S. Il Pd punta tutto sul sindaco uscente Mauro Usai, sostenuto, oltre che dal partito di Elly Schlein, da Progressisti, Azione, Articolo 1, Partito socialista. Il M5S non ha un suo candidato, ma alcuni esponenti del partito di Conte sono confluiti in una delle quattro liste civiche che appoggiano l’indipendente Giuseppe Pes, alla guida di una colazione che oltre i M5S comprende, ma senza simboli, tutte le forze di centrodestra tranne Fdi, che invece sostiene, da solo, la candidatura di Luigi Biggio, consigliere comunale uscente del partito di Giorgia Meloni. Ad Assemini, invece, il M5S appoggia con il suo simbolo Diego Corrias, leader di un’alleanza che comprende anche Pd, Verdi, Possibile e Partito socialista.

A destra la coalizione sardo-leghista che guida la Regione Sardegna esce divisa da queste settimane di vertici per la chiusura delle liste: oltre la spaccatura di Iglesias, ad Assemini il Partito sardo d’azione del governatore Christian Solinas non si presenta e il resto della coalizione è diviso: da una parte un candidato di Fdi, Lega e Forza Italia, dall’altra Mario Puddu, un ex M5S ora in rotta con il Movimento che guida una sua civica, sostenuta dalle forze centriste minori che a Cagliari sostengono Solinas.
Intanto, procedono le trattative per regionali. Sembra ormai certo che Pd e M5S correranno insieme. Si tratta per trovare un candidato comune.