«Un impegno sociale perché le nostre sorelle rimangano vive»
Violenza maschile Gino Cecchettin, il padre della studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta un anno fa esatto, ha presentato alla Camera dei Deputati la fondazione che porta il nome della figlia
Violenza maschile Gino Cecchettin, il padre della studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta un anno fa esatto, ha presentato alla Camera dei Deputati la fondazione che porta il nome della figlia
«Dal giorno in cui è mancata la mia Giulia sono state uccise altre 120 donne soltanto in Italia. Migliaia nel mondo. Numeri inimmaginabili, non possiamo permetterci di essere indifferenti, non c’è più tempo per voltare lo sguardo altrove».
Gino Cecchettin, il padre della studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta un anno fa esatto, ha presentato alla Camera dei Deputati la fondazione che porta il nome della figlia. Che, specifica Cecchettin, «oltre a essere un omaggio a Giulia alla quale si ispira, è un impegno, un richiamo collettivo e un aiuto concreto per chi vive nella paura».
Nell’ultimo anno la famiglia della studentessa ha ricevuto centinaia di «messaggi strazianti di donne intrappolate nella paura», racconta Cecchettin e ne legge alcuni davanti alla sala gremita: «Ho paura di tornare a casa, so cosa mi aspetta», ha scritto Rosa. «Lui si apposta davanti a casa, osserva me e le mie figlie. Suona il campanello di continuo. Siamo prigioniere», è la lettera di Anna.
Dal giorno in cui è mancata Giulia sono state uccise altre 120 donne soltanto in Italia. Migliaia nel mondo. Non c’è più tempo per voltarsi Gino Cecchettin
Mentre Vanessa mette per iscritto la paura che hanno molte: «Ho denunciato tre mesi fa, ma sono ancora in casa con lui. Se prima era difficile, ora è diventato un inferno. Sono sola, sarò la prossima?». «La violenza di genere non è una questione privata, è un fallimento collettivo», ha sottolineato Cecchettin. Presenti la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, il il vicepresidente di Montecitorio Giorgio Mulè (che hanno fatto due interventi molto sobri rispetto a quello del ministro Valditara) e l’ex nuotatrice Federica Pellegrini che farà parte del consiglio di amministrazione della fondazione. Nel corso della presentazione, è stato anche letto un messaggio del cardinale Matteo Zuppi che ha assicurato il suo aiuto all’ente.
La fondazione Giulia Cecchettin, le cui attività partiranno nei primi mesi del 2025, intende combattere la violenza di genere attraverso progetti educativi e campagne di sensibilizzazione, erogherà borse di studio per le materie Stem, e offrirà supporto legale, consulenza psicologica e assistenza socio-economica alle vittime. «Questa lotta prende anche la forma di un impegno sociale per poter iniziare un processo di cambiamento. Che le nostre sorelle rimangano vive», ha commentato la sorella di Giulia, Elena Cecchettin. Che ha poi ringraziato il padre per il progetto della fondazione e per non aver «mai smesso di lottare con il dolore»
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