«Ma cos’è il tempo del per gli alberi?», si chiede Tiziano Fratus di fronte a un grande larice venuto al mondo almeno mille anni fa e che ha resistito alla ferocia della natura, indifferente ai camminatori e ai venti gelidi. Nella sua esistenza, scrive l’autore, ha certamente incontrato più alberi che persone, pensando al pittore Cézanne, cercando di esprimere in poesia la tavolozza dei sensi e delle emozioni, perdendosi nelle foreste ombrose per vivere l’horror silvosus, un’immersione profonda «nei boschi più remoti alla ricerca di una dimensione antica, solitaria, sulfurea, magica…». A lberodonti d’Italia (Gribaudo, pp. 224, euro 16,90) è...