Cultura

«Un altro mondo adesso» nel tessuto urbano di Genova

«Un altro mondo adesso» nel tessuto urbano di GenovaElena Bellantoni, «Corpomorto», 2020 (part.)

Mostre «Another world now», il progetto artistico a cura di Anna Daneri, Francesca Guerisoli e Carlotta Pezzolo vent'anni dopo il G8

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 17 luglio 2021

Possibilità. Necessità. Prassi. Tre semplici parole per scrivere dell’immaginario veicolato da Another world now/ Un altro mondo adesso, progetto artistico a cura di Anna Daneri, Francesca Guerisoli e Carlotta Pezzolo, organizzato dall’associazione Chan e che si inserisce all’interno del ricco programma «Genova 2001 vent’anni dopo: un altro mondo è necessario».

L’ARTE ESCE DAI MUSEI e si inserisce nel tessuto collettivo e urbano non solo per ricordare i fatti del passato, ma anche e soprattutto per creare un ponte tra l’oggi e il futuro e rilanciare molte di quelle istanze che il movimento no-global aveva portato in piazza allora. Nel 2001, infatti, un colorato corteo sfilava per le strade della città ligure urlando a gran voce «un nuovo mondo è possibile» finché la morte di Carlo Giuliani e i fatti di Bolzaneto non soffocarono tutto in una coltre di sangue e silenzio. Qualche mese dopo le torri gemelle caddero, frammentando ancor di più – alla luce di un’economia globale – quella comunità reale che voleva un mondo migliore.
Sono passati vent’anni e una pandemia costringe a ripensare quotidianamente cosa significhi essere e agire come comunità.

Così Another world now è parte di questo tempo e non si presenta solo come un progetto artistico, ma come «un’azione collettiva che rivendica la necessità di costruire percorsi che sono già esistenti ma messi in ombra dalla logica del profitto – spiega Francesca Guerisoli – Nel 2001 il motto era un altro mondo è possibile, oggi è necessario e l’esistenza dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile ci indica che è anche praticabile. È interessante vedere, infatti, come l’Agenda – sottoscritta da ben 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu – per molti aspetti riprenda proprio quelle istanze che vent’anni fa avevano spinto migliaia di persone a venire a Genova per rimettere al centro la persona».

E PROPRIO VENTI sono gli artisti e i collettivi che hanno dato il proprio contributo alla realizzazione del progetto: Giorgio Andreotta Calò, Simona Barbera, Ruth Beraha, Gabriella Ciancimino, Leone Contini, Ronny Faber Dahl, Elena Bellantoni, Chto Delat, Circolo Bergman, Dora Garcia, Domenico Antonio Mancini, Elena Mazzi/Eduardo Molinari, Marzia Migliora, Chiara Mu, Giuseppe Stampone, Serena Porrati, Oliver Ressler, Beto Shwafaty, Kristian Skylstad, The Cool Couple. Altrettante sono le opere – performance, azioni urbane, cartoline postali, affissioni e proiezioni video – che saranno visibili dal 18 al 28 luglio tra le strade cittadine, l’ex Cinema Gioiello e lo spazio Chan – sul cui sito, insieme ai canali social di Another World Now, è possibile consultare il programma completo con indicati gli orari e i luoghi in cui si terranno le proiezioni e degli interventi urbani.

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