Tutto per fermare la cittadinanza
Ius sanguinis Al senato la convergenza tra Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle riesce a far slittare ancora l'esame della legge che può avvicinare l'Italia al resto del mondo. Decisiva la collaborazione dei centristi di Alfano, che preferisce prima incassare il sì al decreto Lorenzin sui vaccini
Ius sanguinis Al senato la convergenza tra Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle riesce a far slittare ancora l'esame della legge che può avvicinare l'Italia al resto del mondo. Decisiva la collaborazione dei centristi di Alfano, che preferisce prima incassare il sì al decreto Lorenzin sui vaccini
La legge sulla cittadinanza arriva finalmente nell’aula del senato. Ma solo per poche ore. Poi la manovra a tenaglia di Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle riesce ad allontanare ancora il voto sul provvedimento che dovrebbe avvicinare l’Italia al resto del mondo sui diritti dei nati nei confini nazionali. Ci riescono, le opposizioni, con la collaborazione dei centristi di maggioranza. Il partito di Alfano non fa mistero di preferire un’altro provvedimento, il decreto sulle vaccinazioni obbligatorie, allo «ius sanguinis temperato», accettato solo per non rischiare la crisi di governo. La legge infatti può passare solo con la fiducia. Aspettando ancora, però.
Accade tutto nel pomeriggio a palazzo Madama. Nella conferenza dei capigruppo il Pd tiene il punto rispetto agli annunci di Renzi e conferma lo ius soli nel calendario dei lavori dell’aula. Al secondo punto, dopo il via libera alla riscrittura del codice antimafia, legge criticatissima da magistrati e giuristi di diversa estrazione. Ma alla quale il presidente del senato Grasso tiene molto. Di fronte alle richieste di inversione dell’ordine dei lavori la maggioranza tiene e conferma il calendario. Si perde però in un mare di assenze e voti fuori linea quando arriva la richiesta di inserire nel calendario una leggina che serve a spostare il comune dolomitico di Sappada dal Veneto al Friuli. Niente di che, un solo articolo, ma un modo per rinviare sulla cittadinanza. La richiesta di anticipare Sappada è della ex leghista Bellot ora in orbita Pd, i democratici non la fermano, i 5 Stelle l’aiutano, la richiesta passa con 118 sì (e 90 no).
È una prima soddisfazione per tutti gli avversari della legge sulla cittadinanza, da Forza Italia convinta che «lo ius soli è un esplicito invito che la sinistra rivolge ai clandestini», a Fratelli d’Italia – «Renzi e il Pd vogliono regalare la cittadinanza alla faccia degli italiani» – alla Lega. «Siamo pronti a bloccare, pacificamente, il parlamento, e a raccogliere le firme per il referendum», annuncia Salvini. Intanto proprio oggi il consiglio di presidenza del senato dovrà occuparsi della gazzarra inscenata da leghisti e 5 Stelle quando la legge è stata incardinata in aula. E i 5 Stelle restano indistinguibili dalla Lega. «Discutere adesso dello isu soli è un’accelerazione irresponsabile, Con tutto quello che sta accadendo in tema di immigrazione questa legge non è certamente una priorità per i cittadini», spiega il capogruppo grillino Cappelletti. E infatti il Movimento vota a favore dell’inversione dell’ordine dei lavori.
Inversione che sarà realizzata nei fatti, perché anche solo un giorno di ritardo per la discussione generale della legge sulla cittadinanza comporterà il sorpasso proprio da parte del decreto vaccini, quello al quale tiene Alfano. Ed è proprio questa la linea che la capogruppo di Ap Bianconi esprime intervenendo in aula, lasciando soli gli alleati di governo. Prima la legge che porta la firma della ministra Lorenzin. Solo dopo, spiega, può arrivare il tempo «per quello che sta a cuore anche al partito democratico, ovvero il disegno di legge in materia di cittadinanza».
Ad Ap interessa incassare il provvedimento sui vaccini, malgrado la commissione lo abbia nel frattempo ridimensionato rispetto ai furori iniziali della ministra centrista. Sia dal punto di vista del numero dei vaccini obbligatori (scesi a dieci) sia dal punto di vista delle sanzioni per i genitori inadempienti e anche sul fronte dell’obbligo scolastico. Si tratta però di un decreto la cui scadenza non è più tanto lontana (il 6 agosto) che deve ancora passare alla camera. Dunque avrà la priorità sullo ius soli quando – presumibilmente domani – riuscirà ad arrivare in aula avendo superato l’esame della commissione.
In teoria oggi ci sarebbe il tempo per chiudere sull’antimafia e anche su Sappada, prima dell’intervento in aula (alle 18.30) del ministro Minniti. Ma sul primo punto la destra riprenderà l’ostruzionismo – «siamo riusciti a guadagnare un giorno, cercheremo di farli ragionare», ha detto il senatore Quagliariello. Intanto il rinvio non riguarda solo la cittadinanza. La legge sul testamento biologico, infatti, è stata inserita in calendario nell’ultima settimana prima della pausa estiva. Quando arriverà anche il decreto salva banche. Vale a dire che se ne parlerà a settembre.
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