Internazionale

Trump, il presidente più perforatore di sempre e per di più «tetraonicida»

Trump, il presidente più perforatore di sempre e per di più «tetraonicida»

American Psycho Pronto anche un provvedimento che metterà a rischio le fonti d’acqua potabile

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 dicembre 2018

L’amministrazione Trump ha delineato i piani per aprire nove milioni di acri alle perforazioni petrolifere e alle miniere di carbone; se non bastasse una delle proposte al vaglio del Dipartimento degli interni riguarda proprio la rimozione dall’elenco di specie minacciate del «tetraone», un uccello in pericolo di estinzione che vive nelle zone dell’ovest Usa interessate dalla mossa di Trump.

L’AMMINISTRAZIONE OBAMA aveva imposto dei vincoli costruttivi in quanto negli ultimi anni il tetraone ha perso oltre l’80% del suo habitat tradizionale a causa di attività umane come le trivellazioni. Il cambio di rotta di Trump è parte di uno sforzo che riguarda le trivellazioni per l’estrazione del petrolio e del gas sul suolo pubblico, a sostegno di ciò che Trump definisce una politica di «dominio energetico» americano.
Tutto questo dimostra che questa amministrazione non ha alcuna remora nell’ignorare gli avvertimenti sul cambiamento climatico, se il fine è quello di sostenere gli interessi americani sullo sfruttamento dell’energia tradizionale.

A SOSTEGNO di questo approccio è la scelta fatta da Trump di piazzare Andrew Wheeler, un ex lobbista dell’industria del carbone, come direttore esecutivo dell’Epa, Environmental Protection Agency, l’istituzione che dovrebbe essere a difesa dell’ambiente e del territorio. Oltre a questa mossa già sufficientemente distruttiva, la prossima settimana l’amministrazione Trump ha in progetto di presentare una proposta che indebolirebbe in modo significativo un altro regolamento dell’era Obama, quello per proteggere le fonti di acqua potabile, per circa un terzo del Paese.

Secondo quanto riferito dall’Associated Press che ha diffuso la notizia, la Casa bianca sostiene che la «precedente regola dell’amministrazione risalente al 2015 non riguarda a qualità dell’acqua», bensì si tratterebbe «di potere. Potere nelle mani del governo federale su agricoltori, costruttori e proprietari terrieri».

LO SCORSO ANNO TRUMP aveva firmato un ordine esecutivo finalizzato a revisionare la legge dell’era Obama che stabiliva quali corsi d’acqua vengono protetti dall’Epa e quali dal Corpo degli ingegneri degli Usa, e l’aveva fatto sempre in nome del cavallo di battaglia conservatore che contrappone i cittadini al governo federale assetato di potere.

Jan Goldman-Carter, direttore senior delle risorse idriche della National Wildlife Federation, ha dichiarato all’Ap che con le nuove regole circa il 60% delle miglia dei corsi d’acqua degli Usa continentali non sarebbero più protetti, e ha definito questo cambio di rotta un «annullamento senza precedenti delle protezioni del Clean Water Act». I gruppi ambientalisti affermano che la regola dell’era di Obama serve a mantenere puliti i torrenti e le risorse idriche remote e a volte secche, che aiutano a proteggere i laghi e i fiumi a valle dagli agenti inquinanti, dai deflussi di fertilizzanti e dalle fuoriuscite di petrolio; oltre a ciò è stato dimostrato che queste protezioni contribuiscono a proteggere gli esseri umani da siccità, inondazioni e uragani,

LA MISURA DEL 2015 è stata utile anche per ripulire vaste zone d’acqua, come la baia di Chesapeake, che era pesantemente compromessa. Andrew Wheeler, chiamato a scegliere tra il difendere le protezioni ambientali o le aziende energetiche e gli interessi economici degli agricoltori e dei costruttori, non ha dubbi su chi favorire. La proposta idrica dell’amministrazione Trump, però, resterà aperta ai commenti e alle valutazioni pubbliche per un periodo di tempo, e potrebbe essere rivista o modificata prima della sua finalizzazione, che molto probabilmente avverrà nel 2019.

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