Politica

Trieste, Dipiazza resta sindaco. Russo a un passo dalla meta

Trieste, Dipiazza resta sindaco. Russo a un passo dalla metaIl sindaco di Trieste Roberto Dipiazza

Pochi ma buoni Con il 51,3% si conferma il ri-candidato del centrodestra, ma lo sfidante di centrosinistra ottiene un risultato inatteso

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 ottobre 2021

Per un po’ era sembrato possibile: Francesco Russo, il candidato del centro-sinistra, durante lo scrutinio ha visto aumentare velocemente i propri voti. Sempre più vicini, per un po’ il testa a testa con l’uscente Roberto Dipiazza era sembrato poter risolversi in un miracolo: da un ritardo del 16% al primo turno e un risicato 31% di preferenze, quando la corsa a sindaco sembrava finire lì, ottenere quasi il 49% al ballottaggio si può definire un risultato inaspettato e, per il Pd, certo positivo.

L’ASTENSIONISMO è cresciuto, ancora: l’affluenza, dal 46% del primo turno, è scesa al 42% di ieri. Era già successo 5 anni fa quando al ballottaggio si erano presentati meno votanti che al primo turno. Può stupire ma forse è solo la sottolineatura che, alla fin fine, anche per molti dei pochi che ormai vanno a votare la sfiducia è alta e «uno vale l’altro».

L’aumento di voti per Russo ha dimostrato una certa mobilitazione degli elettori di centro-sinistra, maggiore degli altri se è vero che i voti alla destra sono rimasti sostanzialmente quelli del primo turno. Un aumento di voti prevedibile sapendo che la formazione di Adesso Trieste, con il suo bel 8,5% alla sua prima competizione elettorale, aveva chiaramente invitato a votare per Russo pur decidendo di voler restare comunque all’opposizione e, ancora, presumibilmente, molti elettori 5 Stelle e delle liste rosso-verdi hanno scelto un voto antifascista.

Il dato politico di questa elezione che conferisce a Dipiazza un quarto, forte mandato lo sposta anche ulteriormente a destra con una presenza numerosa e decisa di consiglieri di FdI, il secondo partito in città.

OVVIA LA SODDISFAZIONE del nuovo/vecchio sindaco che, atteso da molta stampa nei pressi del palazzo comunale, resta nella sua villa sul mare perché, è vero, in città è in corso una sorta di battaglia campale dopo lo sgombero dei manifestanti anti Green pass dal porto e spostarsi è complicato per tutti.

Soddisfazione e toni miti nelle poche parole espresse al telefono da Dipiazza che sembra voler tendere una mano all’opposizione almeno per quanto riguarda i grandi lavori prevedibili nell’area del vecchio porto asburgico abbandonato che è stato inevitabilmente uno dei nodi più dibattuti della campagna elettorale. Si vedrà, certo è proprio su come si spenderà la pioggia di soldi in arrivo per il risanamento di questa enorme area che si gioca il futuro della città: alberghi, piscine, sale convegni, musei per la destra e un luogo di laboratori, ricerca, innovazione, produttività, ecologia per la sinistra. Lavorare davvero assieme, sembra difficile ma tutto è possibile e sarebbe anche un riconoscimento del ruolo ricoperto da Russo che, da senatore, era stato l’artefice della sdemanializzazione di quell’area.

«RINGRAZIO TUTTI i cittadini di con tanto affetto per questa nuova meravigliosa emozione» sono state le prime parole di Dipiazza, scontate. Sorride anche Russo, seppure a mezza bocca: la rimonta è stata forte ma non è bastata. La sua squadra è abbastanza giovane ed entusiasta, magari sarà una opposizione che si fa sentire. L’ultimo suo post è un augurio e un impegno: «Come dice Thor al fratello Loki nel film Ragnarok: la vita alla fine vuol dire crescere e maturare, non restare prigionieri sempre del solito, ripetitivo ciclo».

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