Torino Pride, «mai così tanti». L’Onda dei diritti in dieci città
Decine di migliaia di persone e 20 carri alla manifestazione torinese per l’Orgoglio Lgbtqi+
Decine di migliaia di persone e 20 carri alla manifestazione torinese per l’Orgoglio Lgbtqi+
Era dal 2006, l’anno in cui nel capoluogo piemontese si tenne l’edizione nazionale, che a Torino non si vedevano così tante persone sfilare per rivendicare l’Orgoglio delle persone Lgbtqi+. «Siamo più di cento mila!», annunciano quasi sbigottiti a metà pomeriggio gli organizzatori del Pride. Di sicuro, decine e decine di migliaia di manifestanti, al seguito di venti carri parlanti e danzanti, hanno dato corpo e anima alla mobilitazione in difesa dei diritti di tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. «Tacchi rotti eppur bisogna andar», è il titolo della manifestazione torinese che non a caso parafrasa la celebre canzone partigiana.
È IL QUARTO WEEK-END consecutivo che l’Onda Pride attraversa l’Italia. Ieri si sono tenute manifestazione in dieci città: oltre che a Torino, anche a Bari, Bergamo, La Spezia, Parma, Mantova, Treviso, Catania, Civitanova Marche e Varese. E dal governo Meloni non un cenno, non una parola. Lo dice chiaramente Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay rivolgendosi alla premier: «Presidente, cosa risponde alle migliaia di persone che oggi, come negli ultimi tre weekend, riempiono le piazze e chiedono passi concreti verso la piena uguaglianza?».
SFILANO, nel corteo di Torino, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore a Welfare e Pari opportunità Jacopo Rosatelli, la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, la numero due del Pd Chiara Gribaudo e il vicepresidente del Gruppo Avs Marco Grimaldi. Sul palco, tra gli interventi conclusivi anche quello del presidente emerito della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelski, che incita: «Vi state muovendo per la libertà. Siate orgogliosi di sapere che la vostra battaglia, il vostro impegno, è nel segno della Costituzione, voi nella Costituzione troverete un alleato, così come la Costituzione troverà un alleato in voi».
«CON UNO DEI PIÙ GRANDI Pride della sua storia, Torino, dopo l’evento nazionale del 12 maggio (famiglie arcobaleno, ndr), si conferma capitale dei diritti – commenta l’assessore Rosatelli – Il corteo di quest’anno, che ha attraversato il quartiere popolare di Aurora, ha unito idealmente le periferie e il centro per ricordare che i diritti sono patrimonio di tutti e che l’affermazione delle libertà civili è parte della più generale lotta per l’uguaglianza sociale. Il grande successo di questa manifestazione dimostra che nella società c’è una forte domanda di libertà e di uguaglianza e una volontà di reagire al clima politico conservatore determinato dalle scelte del Governo. Chi ha partecipato ai Pride ha lanciato un grido contro l’omolesbobitransfobia e, – conclude Rosatelli – in una prospettiva intersezionale, contro il razzismo, la xenofobia, l’abilismo e ogni forma di discriminazione».
PER ROSSOMANDO, «la destra al governo ha dato da subito un’impostazione retrograda sul tema dei diritti dimostrando che anche le conquiste che sembrano scontate hanno bisogno di essere difese. Dopo i Pride della scorsa settimana, oggi anche da Torino arriva una risposta di partecipazione e di resistenza. Da qui parte la sfida a non fare un solo passo indietro, ma anzi ad impostare le prossime battaglie, in primis per il riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento