Terzo sciopero dopo lo scontro fra treni, Atene paralizzata
Gli scioperi generali per protesta dopo lo scontro tra i treni a Larissa sono stati ben tre. Il terzo è stato quello di ieri, proclamato dalla confederazione unica sindacale Gsee. Il fatto che perfino i burocrati governativi che comandano il sindacato unico per legge abbiano sentito il bisogno di scendere in lotta per esigere maggiore sicurezza per i cittadini testimonia da solo il clima di fine regime che vive il governo di Kyriakos Mitsotakis. I giornalisti hanno scioperato in massa mercoledì in modo da poter informare sullo sciopero.
Decine di migliaia di manifestanti, di molte categorie ma anche studenti e giovani lavoratori, si sono concentrati a piazza Syntagma in una capitale con trasporti e servizi paralizzati, chiuse parecchie società private. Stessa scena anche a Salonicco, Patrasso e in altre città minori.
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La protesta contro il governo riempie le piazze grecheAd Atene il grande corteo ha attraversato nel primo pomeriggio il centro della città gridando slogan antigovernativi. Non è mancata la solita provocazione della polizia quando all’improvviso in piazza Syntagma gli agenti hanno aggredito con granate stordenti e lacrimogeni la coda del corteo, formata da molti collettivi anarchici.
I manifestanti hanno risposto con molotov, petardi e sassi e gli scontri si sono estesi con scaramucce in varie località al centro e della città. Alla fine i poliziotti hanno tentato di rastrellare il quartiere ribelle di Exarchia, alla fine si sono accontentati di fermare a caso sette giovani.
La provocazione non è riuscita a far coinvolgere negli scontri il grande corteo che si è concluso pacificamente a piazza Omonia. Violenze della polizia sono state segnalate anche a Salonicco e a Patrasso, anche là senza coinvolgere la grande massa dei manifestanti.
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