Teoria queer all’Università di Sassari, l’appello contro l’attacco leghista
Lo scontro Il deputato salvininano Rossano Sasso chiede al governo di sospendere i corsi di Federico Zappino. Già raccolte oltre 2mila firme contro la crociata della destra
Lo scontro Il deputato salvininano Rossano Sasso chiede al governo di sospendere i corsi di Federico Zappino. Già raccolte oltre 2mila firme contro la crociata della destra
Judith Butler, la filosofa americana tra le maggiori esponenti mondiali del pensiero queer, è la prima firmataria della lettera aperta, indirizzata alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, scritta a sostegno del filosofo, attivista e traduttore Federico Zappino, docente di Filosofia politica presso l’ateneo di Sassari, dove insegna Teorie di genere e queer e Teoria critica globale. Pochi giorni fa il deputato leghista Rossano Sasso aveva chiesto, sui suoi canali social e in un’intervista al quotidiano sassarese La Nuova Sardegna, l’intervento del governo per sospendere i corsi tenuti da Zappino. «Si è davvero oltrepassato ogni limite: con soldi pubblici – sosteneva Sasso – si fa propaganda di ideologia gender e di teoria queer. Ci auguriamo che la ministra Bernini intervenga quanto prima».
Contro la crociata lanciata da Sasso si schiera ora Gifts (la Rete di studi di genere, intersex, femministi, transfemministi e sulla sessualità) con la lettera inviata a Bernini, firmata da Judith Butler e condivisa da molti e autorevoli esponenti del mondo accademico nazionale e internazionale e del pensiero Lgbtqia+ e femminista. Una lettera che, in pochi giorni, ha raggiunto oltre 2.300 firme. «Appena poche settimane fa – si legge nella lettera – abbiamo assistito con preoccupazione all’attacco da parte delle associazioni Pro Vita e RadFem a un gruppo di ricerca dell’Università di Roma Tre impegnato nello studio sull’infanzia gender creative. Aggressione che è stata immediatamente ripresa e rilanciata a livello parlamentare dal vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, che ha definito “follia ideologica” il laboratorio dell’ateneo romano, chiedendo un intervento immediato del governo. Oggi dobbiamo segnalare un ulteriore, gravissimo, caso di ingerenza di un partito di maggioranza sulle libertà di ricerca e di insegnamento. Il caso che ci costringe ad alzare ulteriormente la guardia è quello che, in questi giorni, ha a bersaglio non solo la libertà, ma la legittimità di un docente di Filosofia politica dell’Università di Sassari: Federico Zappino».
«Zappino – ricordano i firmatari della lettera – ha offerto un contributo importante alla diffusione del pensiero queer in Italia. Ha, infatti, al suo attivo numerose pubblicazioni, anche su riviste scientifiche internazionali, nonché libri molto letti e tradotti anche in altre lingue. Da oltre un decennio traduce in italiano i principali lavori di Judith Butler e di altre importanti autrici queer e femministe, quali Judith Butler, Eve Kosofsky Sedgwick e Monique Wittig. Di recente ha inoltre ricevuto il titolo di Honorary Fellow presso il Birkbeck College di Londra. L’insegnamento sotto attacco, Teorie di genere e queer, che tiene presso il corso di laurea in Scienze Politiche dell’Università di Sassari, ha ottenuto un successo straordinario tra gli studenti: il suo corso, nel quale uno spazio fondamentale è assegnato alla questione della violenza di genere, ha superato infatti le 200 presenze».
Alla denuncia segue l’appello a Bernini: «L’attacco a Federico Zappino – prosegue la lettera promossa da Gifts – ci induce a temere che possa svilupparsi un effetto domino. E’ un attacco nei riguardi di chiunque, in Italia, faccia ricerca o insegni. Come rete GIFTS facciamo appello affinché Lei si faccia garante inequivocabile delle inalienabili prerogative di libertà della ricerca e dell’insegnamento, in assenza delle quali non vi è alcun progresso della conoscenza e della ricerca. Non è ammissibile che sia messa in discussione la libertà di ricerca, di insegnamento, di parola e di espressione di chicchessia, né, soprattutto, la legittimità scientifica e didattica del lavoro di persone che, nonostante il chiaro contributo alla ricerca e al dibattito filosofico e scientifico, si trovano oltretutto in condizioni di precarietà».
La lettera infine denuncia il quadro generale in cui si inscrive l’attacco a Zappino: «Siamo in presenza di un contesto in cui, con palese arroganza, si cerca di imporre una nuova egemonia culturale che sembra saldarsi attorno al contrasto della presunta “ideologia gender”: parola d’ordine che, usando come cavallo di Troia la salvaguardia della cosiddetta “famiglia naturale”, di fatto minaccia l’Articolo 33 della Costituzione, che non solo sancisce la libertà di ricerca e di insegnamento, ma tutela soprattutto la dignità e la legittimità di chi, ogni giorno, fa ricerca e insegna».
Seguono 269 firme, tra cui quelle di Elena Loizidou, Birkbeck College, London; Michael Hardt, Duke University, Durham; Anne Fausto-Sterling, Brown University, Providence; Chiara Bottici, New School for Social Research, New York; Clare Hemmings, London School of Economics; Sandro Mezzadra, Università di Bologna; Lea Melandri, saggista e femminista; Brunella Casalini, Università di Firenze; Éric Fassin, Université Paris 8; Sophie Bourgault, University of Ottawa; Maria Rosaria Marella, Università di Roma Tre; Elżbieta Korolczuk, University of Warsaw; Porpora Marcasciano, attivista e presidente della Commissione Parità del Comune di Bologna; Lorenzo Bernini, Università di Verona; Angelo Schillaci, Sapienza Università di Roma; Emanuela Abbatecola, Università di Genova; David Paternotte, Université Libre de Bruxelles; Cinzia Arruzza, Boston University; Marco Pustianaz, Università del Piemonte Orientale; Judith Revel, Paris Ouest Nanterre La Defense; Tania Rispoli, Duke University, Durham; Massimo Prearo, Università di Verona.
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