Ore 04:04. Il primo messaggio nella chat degli amici recita così: “Sta venendo giù una roba d’acqua e vento spaventosa, fa paura davvero”. Chi scrive abita al Corvetto, periferia sud di Milano. Passa meno di un minuto e anche la zona nord est della città finisce dentro una burrasca che così violenta Milano non l’aveva mai vista. Dalle finestre sembra di guardare come dall’oblò di una nave, con l’acqua che sbatte forte in orizzontale sui vetri e il cielo trasformato in una strobo di lampi. Forse ci sono anche dei tuoni, ma è il vento a fare rumore. “Ma esattamente che fenomeno meteorologico è? L’apocalisse?” scrive qualcun altro. “Non oso immaginare la situazione alberi al risveglio”.

IL NUBIFRAGIO dura neanche 10 minuti, poi giù in strada è il silenzio rotto solo dalle sirene dei vigili del fuoco già al lavoro per le decine di chiamate arrivate in pochi minuti. Diventeranno centinaia nel giro di un paio d’ore. La città che non si ferma mai si rimette in moto facendo lo slalom tra gli alberi caduti su strade allagate. Sui social è tutto un condividere foto, video e per qualcuno incazzature: “piove in casa, tetto fottuto!”. Alle 06:00 Radio Popolare apre i microfoni ai suoi ascoltatori. “Chiamo da Buccinasco, è un casino. Da casa mia vedo tre alberi sradicati, tra poco esco per andare al lavoro, vi faccio sapere”. In tanti come lui si mettono in macchina o in bici per andare a lavorare, chi deve prendere i mezzi pubblici di superficie resta in un’attesa infinita sotto alle pensiline. Buona parte delle linee di superficie nell’ora di punta del mattino sono danneggiate dai rami o dagli alberi caduti sui binari. I tram rallentano o non partono, in qualche deposito manca la corrente elettrica. Il filobus 90-91 che viaggia h24 e la mattina presto sposta proletari e nottambuli non si vede. Tolta la grande nevicata dell’85 Milano si è abituata alle piogge che fanno esondare i fiumi Seveso e Lambro, ma questa volta è tutto diverso.

IN MENO di dieci minuti si sono schiantati a terra oltre 30mm di pioggia con raffiche di vento fino a 100Km/h. Questa volta i fiumi hanno retto, gli alberi no. Fare una stima del numero di alberi caduti a fine giornata è ancora impossibile, probabilmente alcune centinaia. Tra quelli a terra ce ne sono tanti, troppi, secolari: il bene più prezioso nella città capitale del greenwashing. Nel produttivismo creativo e pragmatico milanese rischiamo pure che qualcuno proponga di abbatterle tutte, le piante, così la prossima volta non cadranno più. Perché una prossima volta verosimilmente ci sarà e Milano come le altre città italiane non è pronta a convivere con questi fenomeni estremi. Gli alberi sono caduti sulle auto in sosta, nei cortili, in strada, anche su una decina tra asili nido e materne, a quell’ora della notte ovviamente senza bambini e maestre. “Pensa se fosse successo di giorno, avremmo sentito non solo le sirene dei vigili del fuoco in giro per la città” dice un’ascoltatrice alla radio. Tra i materiali finiti in strada anche qualche tettoia in eternit, che evidentemente stava dove non dovrebbe più stare.

«HO VISTO nella mia vita passare 65 estati e quello che sto vedendo ora non è normale, non possiamo più negarlo, il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita», dice il sindaco di Milano Beppe Sala. Un’ordinanza del Comune chiude tutti i parchi recintati della città, dopo la pulizia delle strade bisognerà entrare nei parchi e verificare la condizione delle piante, un po’ come si fa dopo un’abbondante nevicate. L’azienda di trasporto pubblico milanese, l’Atm, fa sapere che non si riuscirà a riportare alla normalità la situazione entro sera. «In questo momento non sappiamo quanto ci metteremo a ripristinare tutta la rete perché purtroppo la situazione, paradossalmente, non sta migliorando, ma anzi le criticità si stanno ampliando» dice a metà pomeriggio il direttore generale di Atm Arrigo Giana. «Con il Comune e i Vigili del Fuoco stiamo monitorando tutta una serie di problemi e in realtà i punti d’incaglio e i punti critici stanno aumentando perché il problema non sono soltanto gli alberi caduti ma stanno dando tutta una serie di problemi gli alberi che sono pericolanti e sui quali bisogna intervenire». Fuori da Milano non va meglio, anche perché è da venerdì che si susseguono trombe d’aria e temporali.

ORA AD ESSERE ko è tutta la Lombardia settentrionale, in Val Camonica, nel bresciano, la più tragica delle fatalità: una ragazza di 16 anni morta colpita da un albero caduto sulla tenda nella quale stava dormendo a un campo scout. Lunedì pomeriggio era morta colpita da un albero a Lissone una donna di 58 anni. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana aspetta lo stato d’emergenza annunciato dal ministro Musumeci. In serata fa ancora qualche goccia mentre al Parco di Monza ripulito dai resti del nubifragio sale sul palco Bruce Springsteen davanti a 70 mila persone. The show must go on.