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Tangenti su migranti e appalti del Pnrr, arrestato il sindaco Fdi di Ceccano

Tangenti su migranti e appalti del Pnrr, arrestato il sindaco Fdi di CeccanoRoberto Caligiore

Ciociaria Roberto Caligiore è molto vicino a Giorgia Meloni e al presidente della Regione Rocca

Pubblicato 3 giorni faEdizione del 25 ottobre 2024

Roberto Caligiore, sindaco di Fratelli d’Italia a Ceccano, un comune di 22 mila abitanti in provincia di Frosinone, è finito ieri agli arresti domiciliari in un’indagine che coinvolge due geometri comunali, tre ingegneri, due architetti, due commercialisti, un avvocato e due imprenditori, accusati di aver messo in piedi un sistema di tangenti legate all’assegnazione di appalti pagati dai fondi europei del Pnrr. In tutto gli indagati sono 30.

Le indagini, coordinate dalla Procura europea (Eppo), competente a indagare, perseguire e portare in giudizio i reati a danno del bilancio dell’Unione europea, hanno riguardato i lavori di riqualificazione del centro storico, finanziati con 665 mila euro, quelli per la messa in sicurezza e per la riduzione del rischio sismico di una scuola elementare, per altri 440 mila euro, e il restauro del castello dei Conti, per un milione e 386 mila euro, affidati con procedura negoziata senza la pubblicazione del bando di gara, una procedura prevista dal cosiddetto decreto Sblocca cantieri.

Poi c’è l’appalto dei servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato con un milione e mezzo di euro e assegnato a una cooperativa che a sua volta ha pagato 60 mila euro per servizi di pulizie a una società fittizia. Era il modo in cui secondo gli inquirenti funzionava il sistema.

Nell’ordinanza di custodia cautelare s lecche che «ogni appalto, soprattutto i lucrosi interventi consentiti dal Pnrr, sono assegnati e gestiti con un continuo flusso di denaro, prezzo della corruzione, che scorre dall’appaltatore al sindaco committente, in direzione opposta ai pagamenti effettuati dal Comune».

Tutto ruotava attorno al sindaco Roberto Caligiore e a Elena Papetti, la responsabile dell’ufficio Pnrr, che pilotavano gli appalti verso le ditte amiche. Poi queste affidavano dei lavori connessi a quelle attività, come ad esempio le pulizie. I bonifici erano diretti a società fittizie che incassavano i soldi e li davano in contante ai destinatari delle tangenti. In questo modo, ad ogni appalto era collegata una tangente, ottenuta attraverso una fattura per lavori mai fatti.

Da alcune intercettazioni si desume che il sindaco, per evitare di trovarsi con troppo denaro in casa, avesse deciso di spostarlo a casa della funzionaria che aveva la delega ai progetti del Pnrr. Il giro di tangenti ipotizzato sarebbe di cinque milioni di euro.

Caligiore, elicotterista dei carabinieri in servizio all’aeroporto militare romano di Pratica di mare, volontario della Croce Rossa, cavaliere di merito nel Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e cavaliere nell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è al secondo mandato come sindaco di Ceccano, prima di lui considerata il «feudo rosso della Ciociaria» perché da trent’anni era governata dalla sinistra. Convinto a candidarsi dall’attuale deputato di Fdi Massimo Ruspandini, è diventato il punto di riferimento di Fratelli d’Italia nella provincia di Frosinone. È ritenuto molto vicino alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. L’opposizione ha chiesto le sue dimissioni e lo scioglimento del consiglio comunale.

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