Suicidio assistito, il Consiglio delle Marche sarà il primo a discutere una legge regionale
Eutanasia legale Iniziativa Pd e Associazione Coscioni
Eutanasia legale Iniziativa Pd e Associazione Coscioni
«Un timing preciso che serve anche ad aiutare l’Asur ad assumere decisioni in sicurezza e ad evitare le battaglie in tribunale, come è stato nel caso di Federico Carboni (“Mario”) e “Antonio”, rispettando gli obblighi imposti dalla Corte costituzionale con la sentenza Cappato n. 242/19». Così il capogruppo Pd del consiglio regionale delle Marche, Maurizio Mangialardi, descrive sinteticamente la proposta di legge regionale sul suicidio assistito di cui è primo firmatario e che attende – lunedì prossimo – la nomina dei relatori per iniziare l’iter in commissione.
Il testo è stato messo a punto dall’Associazione Luca Coscioni ed è stato trasmesso anche a tutti gli altri governatori attraverso la Conferenza Stato-Regioni, per sollecitare analoghe iniziative consiliari.
Anche la Puglia aveva presentato una propria proposta un mese fa circa, ma il testo sul quale dovrà confrontarsi ora l’assemblea marchigiana (maggioranza di destra) è più puntuale nel formalizzare tempi e procedure per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito.
Il terzo dei cinque articoli di cui è composta la legge infatti prevede che l’azienda sanitaria (regionale o delle province autonome) a cui la persona ha presentato richiesta, ai sensi della Sentenza Cappato, effettui le verifiche nel termine di 10 giorni dalla richiesta e poi, entro 5 giorni, trasmetta le relative relazioni al Comitato etico competente che dovrà emettere il suo parere entro i successivi 5 giorni ed inviarlo all’azienda sanitaria che immediatamente informa la persona interessata.
Una legge dunque che non allarga lo spettro dei diritti già riconosciuti dalla Consulta ma tenta di superare il vulnus che mette a rischio il lavoro degli stessi operatori sanitari, spiega Mangialardi. «Per questo – dice – mi auguro che anche la destra, sia pur distratta dalle ormai prossime elezioni, la voti».
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