Sui viaggi di Sangiuliano indaga la Corte dei conti
Il caso Aperto un fascicolo per valutare eventuali profili di danno erariale. In ballo anche l'esposto di Bonelli e la denuncia dello stesso ex ministro contro Boccia
Il caso Aperto un fascicolo per valutare eventuali profili di danno erariale. In ballo anche l'esposto di Bonelli e la denuncia dello stesso ex ministro contro Boccia
La Corte dei conti del Lazio ha aperto un fascicolo sul caso Sangiuliano-Boccia per valutare l’eventualità che i viaggi e i soggiorni dell’ex ministro e dell’imprenditrice di Pompei rappresentino un danno erariale. Gli accertamenti, affidati alla guardia di finanza, punteranno inizialmente a fare luce sulle varie voci di spesa sostenute.
Sangiuliano si è detto lieto dell’apertura del fascicolo, perché si «potrà accertare la correttezza dei miei comportamenti», confermando che «non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano». Dall’altra parte Maria Rosaria Boccia continua a sostenere che tutti i viaggi sono stati fatti «a spese del ministero».
Ad ogni modo, l’iniziativa dei magistrati contabili non è destinata a restare isolata: la procura di Roma dovrà necessariamente intervenire per approfondire l’esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, che ventila ipotesi ben più pesanti del danno erariale: dall’indebita destinazione di denaro pubblico alla rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio (cioè le varie email sull’organizzazione del G7 di Pompei finite anche nella casella di Boccia).
A livello puramente procedurale, qualora l’inchiesta dovesse andare avanti, dovrebbe intervenire per competenza il tribunale dei ministri: si tratterebbe infatti di vicende avvenute mentre Sangiuliano era nel pieno delle sue funzioni di governo. C’è poi ancora un altro piano giudiziario a completare il puzzle: la denuncia dell’ex ministro contro Boccia, in arrivo a strettissimo giro di posta. «La stiamo completando, nei prossimi giorni formalizzeremo il deposito», spiega l’avvocato Silverio Sica. Qui i reati ipotizzati sono quelli di tentata estorsione e violazione della privacy. «Ma spetterà ai pm decidere come procedere», la conclusione del legale di Sangiuliano.
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