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Sui viaggi di Sangiuliano indaga la Corte dei conti

Sangiuliano (La Presse)Sangiuliano (La Presse)

Il caso Aperto un fascicolo per valutare eventuali profili di danno erariale. In ballo anche l'esposto di Bonelli e la denuncia dello stesso ex ministro contro Boccia

Pubblicato circa un mese faEdizione del 10 settembre 2024

La Corte dei conti del Lazio ha aperto un fascicolo sul caso Sangiuliano-Boccia per valutare l’eventualità che i viaggi e i soggiorni dell’ex ministro e dell’imprenditrice di Pompei rappresentino un danno erariale. Gli accertamenti, affidati alla guardia di finanza, punteranno inizialmente a fare luce sulle varie voci di spesa sostenute.

Sangiuliano si è detto lieto dell’apertura del fascicolo, perché si «potrà accertare la correttezza dei miei comportamenti», confermando che «non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano». Dall’altra parte Maria Rosaria Boccia continua a sostenere che tutti i viaggi sono stati fatti «a spese del ministero».

Ad ogni modo, l’iniziativa dei magistrati contabili non è destinata a restare isolata: la procura di Roma dovrà necessariamente intervenire per approfondire l’esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, che ventila ipotesi ben più pesanti del danno erariale: dall’indebita destinazione di denaro pubblico alla rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio (cioè le varie email sull’organizzazione del G7 di Pompei finite anche nella casella di Boccia).

A livello puramente procedurale, qualora l’inchiesta dovesse andare avanti, dovrebbe intervenire per competenza il tribunale dei ministri: si tratterebbe infatti di vicende avvenute mentre Sangiuliano era nel pieno delle sue funzioni di governo. C’è poi ancora un altro piano giudiziario a completare il puzzle: la denuncia dell’ex ministro contro Boccia, in arrivo a strettissimo giro di posta. «La stiamo completando, nei prossimi giorni formalizzeremo il deposito», spiega l’avvocato Silverio Sica. Qui i reati ipotizzati sono quelli di tentata estorsione e violazione della privacy. «Ma spetterà ai pm decidere come procedere», la conclusione del legale di Sangiuliano.

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