Strage in una Rsa di Milano: affidamento ai privati sotto accusa
Milano Incendio nella «Casa per Coniugi»: sei morti e ottantuno feriti. Sindacati e associazioni all’attacco del sistema lombardo. «C’era troppo poco personale ma non è un problema solo di questa casa di riposo. È un problema regionale», denuncia Massimo Preziuso, Uil Fpl Milano
Milano Incendio nella «Casa per Coniugi»: sei morti e ottantuno feriti. Sindacati e associazioni all’attacco del sistema lombardo. «C’era troppo poco personale ma non è un problema solo di questa casa di riposo. È un problema regionale», denuncia Massimo Preziuso, Uil Fpl Milano
Sei morti, 81 feriti, un’indagine per omicidio colposo plurimo e un sistema sotto accusa: quello della privatizzazione delle residenze per anziani. C’è tutto questo nella strage della Rsa «Casa per Coniugi» nel quartiere Corvetto di Milano, periferia sud della città.
È L’1 E 30 della notte tra giovedì e venerdì quando scatta l’allarme. A chiamare i soccorsi è un dipendente della Rsa. «Sta bruciando una stanza al primo piano». Le fiamme non usciranno mai da quella stanza dove muoiono carbonizzate due donne, ma il fumo sì e farà le altre quattro vittime e i feriti, tutti intossicati dai fumi. I soccorsi sono tempestivi, i vigili del fuoco portano fuori in braccio o sulle sedie a rotelle gli anziani ospiti, molti non autosufficienti, con fragilità e problemi di deambulazione.
ALCUNI sono trasportati negli ospedali milanesi su due autobus messi a disposizione dall’Atm, l’azienda di trasporto pubblico milanese. Decine di dipendenti vengono avvisati di quanto sta succedendo e si precipitano ad aiutare colleghi e ospiti. Qualche abitante del palazzo di fronte racconta di aver sentito rumori dalla casa di riposo prima dell’arrivo di vigili del fuoco e ambulanze. Rumori come di qualcuno che batte sulle finestre per aprirle e far uscire il fumo. Si vedranno poi una decina di finestre al primo piano con i verti rotti.
LE VITTIME SONO un uomo e cinque donne. Le fiamme sono partite dal letto di una delle due per cause ancora da accertare. La prima ipotesi è un cortocircuito. Alcuni letti hanno sistemi di movimentazione elettrici, non è chiaro se anche quello nella stanza dove si è sviluppato l’incendio. L’inchiesta è per omicidio colposo plurimo. Si indaga anche sul sistema antincendio e antifumo. C’è una comunicazione di qualche giorno fa della cooperativa Proges, che gestisce la struttura per il comune di Milano, dove si indicavano problemi all’impianto di rilevazione fumi, fuori uso secondo questa clamorosa comunicazione. È firmata dalla direttrice Claudia Zerletti e c’è scritto anche che la notte nella struttura sarà presente «un addetto di un’azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio».
WALTER GELLI del sindacato di base Cub denuncia che «con questa cooperativa c’erano già stati problemi in passato». Se n’era parlato anche in una commissione consiliare al comune di Milano, ma tutto era finito nel nulla. La Uil denuncia carenza di personale e rapporti complicati con la cooperativa. Non è un caso singolo però, i sindacati denunciano da anni il sistema delle Rsa privatizzate.
«QUI C’ERA TROPPO poco personale la notte dell’incidente, cinque operatori Asa (ausiliari socio assistenziali, nda), un infermiere e un custode – racconta Massimo Preziuso, funzionario Uil Fpl Milano – Ma non è un problema solo di questa casa di riposo, è un problema regionale». Spiega ancora Preziuso che «il minutaggio assistenziale per paziente della Lombardia è tra i più bassi d’Italia, addirittura la metà rispetto ad altre regioni. In Lombardia è di 10 ospiti e mezzo per ogni operatore, ci sono regioni che viaggiano attorno ai 5/60. Sono norme vecchie di 20 anni, da cambiare perché è cambiata la tipologia di persone. Oggi non sono più anziani ospiti con cui passare il tempo, ma pazienti con gravi patologie, spesso da ospedale». Una operatrice denuncia: «eravamo troppo pochi in turno, sono anni che lo diciamo. Abbiamo detto anche del materiale che manca, le lenzuola, i macchinari che non funzionano. A volte piove dentro la struttura. Dalla cooperativa ci hanno sempre risposto che avrebbero sistemato tutto ma poi non hanno fatto nulla».
L’ASSOCIAZIONE per i diritti delle Rsa Felicita, nata durante il periodo del Covid, attacca il comune di Milano, proprietario di questa Rsa: «L’affidamento a gestori privati di strutture pubbliche pone un grande tema di controllo e sicurezza e il Comune non ha mai aperto il confronto promesso in campagna elettorale sulla revisione dei criteri di assegnazione a gestori privati delle Rsa pubbliche».
IL SINDACO DI MILANO Beppe Sala probabilmente proclamerà il lutto cittadino. A lui ha inviato un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esprimere «il cordoglio per le vittime, con l’augurio che venga ben chiarita la dinamica dell’accaduto».
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