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Strage di Bologna, confermato l’ergastolo per Cavallini

Strage di Bologna, confermato l’ergastolo per Cavallini

Giustizia La Corte d’Appello di Bologna conferma: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar ritenuto tra i responsabili della strage del 2 agosto 1980, che causò 85 morti e più di 200 feriti

Pubblicato circa un anno faEdizione del 28 settembre 2023

La Corte d’Appello di Bologna conferma: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar ritenuto tra i responsabili della strage del 2 agosto 1980, che causò 85 morti e più di 200 feriti.

È questo il nuovo tassello della verità giudiziaria per la più sanguinosa strage della storia repubblicana, dopo la condanna definitiva degli altri Nar Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Un quinto elemento, l’ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini per ora è stato condannato per gli stessi fatti soltanto in primo grado.

«DALLA LETTURA del dispositivo è stato accolto l’appello della Procura che aveva impugnato la sentenza nella parte in cui aveva derubricato la strage da politica a comune – ha detto il sostituto pg di Bologna Nicola Proto -, quindi con questa sentenza ritorna l’imputazione originaria che era quella di strage politica e la conferma sulla responsabilità dell’imputato». Le parti civili sostengono poi che questa sentenza, insieme a tutte le altre, abbia ormai sgretolato la cosiddetta pista palestinese: i magistrati, del resto, nella loro lunga indagine erano arrivati al processo Cavallini anche attraverso la confutazione di questa teoria.

SECONDO gli investigatori, nei giorni che avevano preceduto la strage Cavallini avrebbe ospitato nella sua casa di Villorba di Treviso Mambro, Fioravanti e Ciavardini, fornendo loro supporto logistico. Le altre prove si basano sulla testimonianza dell’ex banda della Magliana Massimo Sparti, su una telefonata fatta da Ciavardini a una sua amica per avvisarla di posticipare un viaggio a Venezia dal 2 al 3 agosto, sul movente dell’omicidio del leader siciliano di Terza Posizione Francesco Mangiameli (ucciso proprio perché avrebbe potuto rivelare le responsabilità della strage) e sul fatto che gli alibi forniti dagli imputati per il giorno in cui esplose la bomba si siano rivelati tutti falsi.

«QUESTA è una sentenza molto importante perché elimina completamente la pista palestinese – ha commentato il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi – e anche la pista dell’attentato compiuto dagli spontaneisti armati. I Nar non agirono da soli, ma erano collegati a tutti gli altri gruppi eversivi d’allora, e collegati in maniera molto stretta ai servizi segreti italiani, e questa sentenza lo svela».

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