Lavoro

Statali, verso un contratto «in solitaria»: firma solo la Cisl

Il palco della manifestazione nazionale di CGIL e UIL Salario Salute Diritti Occupazione foto LaPresseIl palco della manifestazione nazionale di Cgil e Uil dei lavoratori pubblici a piazza del Popolo a Roma – LaPresse

Sindacati Divisi Da piazza del Popolo Cgil e Uil attaccano «chi è pronto a dire sì alla miseria di Zangrillo». «Il governo sta facendo pressioni sugli autonomi per arrivare alla firma separata»

Pubblicato circa un mese faEdizione del 20 ottobre 2024

Davanti al probabile primo contratto separato firmato dalla Cisl, i lavoratori pubblici di Cgil e Uil fanno sentire la loro voce. Per il secondo giorno consecutivo piazza del Popolo è riempita da decine di migliaia di lavoratori, piena di bandiere, rispetto ai metalmeccanici uniti di venerdì i colori però sono solo due. Metà piazza è turchese Uil, l’altra è rossa Cgil. Manca il verde della Cisl che ieri mattina non c’era perché non condivide la piattaforma ed è pronta a firmare con il ministro Zangrillo assieme ai sindacati autonomi i contratti del settore pubblico scaduti. Non tutti però: serve avere più del 50% di rappresentanza perché siano validi. E se negli enti centrali Cisl (che ha circa il 25%) e i vari Confsal (11%) e Flp-Cisal (9%) compagnia possono arrivarci, in altri come le funzioni locali (dove la Cgil è prima) il traguardo è distante e anche il no dell’Usb (5%) pesa.

SAREBBE UNA PRIMA VOLTA totalmente inedita che testimonierebbe la contiguità della Cisl di Sbarra al governo Meloni. Nei decenni scorsi abbiamo assistito a tanti contratti separati senza la Cgil, ora potremmo assistere ai «contratti in solitaria» firmati dalla sola Cisl.

Se venerdì sul palco dei metalmeccanici la parola tabù è stata «Marchionne» per dimenticare le divisioni del passato, ieri i dirigenti di Cgil e Uil hanno evitato di nominare i “cugini” della Cisl, ma i messaggi sono stati chiarissimi e inequivocabili.

Ha iniziato la segretaria della Fp Cgil Serena Sorrentino che parlando dei rinnovi contrattuali si è rivolta a tutti i lavoratori dicendo: «Andate da quei sindacati che sono pronti a dire sì a qualsiasi cosa dica il governo». L’attacco è infatti anche al ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zagrillo. «Il ministro dice che dovremmo essere contenti dell’aumento del 5,7% che ci propone ma dal 2022 i salari sono saliti del 10% in meno del costo della vita e con il 5,7% non ci si avvicina neanche al computo dell’inflazione», spiega Sorrentino. Che poi snocciola gli aumenti ottenuti dagli altri settori – «metalmeccanici 17%, bancari 13,5%, grafici 10%» – per arrivare ad attaccarlo: «Il datore di lavoro pubblico è il peggiore che abbiamo in questo paese: le carriere e il salario accessorio sono bloccati e in più mistificate la realtà citando le cifre solo in valore assoluto e non rispetto al pil e all’inflazione, come avete fatto sulla sanità».

LA PORTA PER IL CONFRONTO rimane comunque aperta: «Al governo diciamo che due cose si possono fare subito: togliere il tetto sul salario accessorio e anticipare le risorse degli anni prossimi e metterle su questo contratto». La strada per trovare le risorse necessarie è chiara: «Il gettito Irpef quest’anno è aumentato di 12 miliardi ma l’Irpef la pagano al 90% lavoratori e pensionati, sono soldi nostri, prendeteli da lì», spiega ancora Sorrentino che poi attacca: «Non volevano neanche farci manifestare stamattina, ma noi lo abbiamo fatto lo stesso» e avverte: «Prepariamoci perché l’attacco nei nostri confronti sarà durissimo perché stiamo contestando come sta agendo il governo che rifiuta di contrattare: è il governo che sta cercando la divisione e ricerca la rottura con noi e Uil che vogliamo contrattare, ma noi non firmeremo un contratto che mortifichi ancora una volta i lavoratori di sanità, funzioni centrali e locali», conclude.

Dopo di lei è PierPaolo Bombardieri a essere ancora più esplicito e duro nei confronti del ministro della Pa. Il segretario generale della Uil usa il sarcasmo ma è chiarissimo: «Circola una storiella sul ministro Zangrillo, io non ci credo, ma si dice che stia facendo pressioni su qualche sindacato autonomo per firmare il contratto con quell’aumento misero che propone, ma ricordate – dice rivolgendosi alla folla – che quel sindacato non è la Uil e non è la Cgil, non ci piegherete», urla fra gli applausi: «Mettete più risorse e vedrete che il contratto lo chiudiamo», conclude.

L’ALTRA GRANDE RICHIESTA – ormai storica della Fp Cgil – è un piano straordinario di assunzioni perché «abbiamo l’età media più alta in Europa e buchi di organico incredibili».

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