Quanto accaduto ieri nel villaggio palestinese di Deir Sharaf, nel nord della Cisgiordania, non ha nulla a che fare con la guerra. Si tratta di una spedizione punitiva, di un raid, di un pogrom, si scelga la definizione che si preferisce. Un gruppo di coloni israeliani armati si sono prima radunati nelle strade che portano al villaggio e hanno iniziato a lanciare grosse pietre contro le auto dei palestinesi in transito. In seguito, soldati e coloni sono entrati a Deir Sharaf e hanno assaltato case, negozi ed edifici pubblici.

Non è ancora noto il numero delle vittime, ma esistono diversi video delle violenze, che si sono protratte per ore. Su Telegram è visibile anche un video nel quale un’auto di coloni israeliani si scaglia contro un gruppo di palestinesi. Il cielo sopra il paesino palestinese è stato occupato da colonne di fumo nero per tutto il pomeriggio e mentre negli altri insediamenti palestinesi della Cisgiordania è scoppiata la rabbia. Centinaia di persone si sono riversate in strada per protestare contro le violenze israeliane.

Nel territorio della Cisgiordania, secondo l’agenzia palestinese Wafa, durante la giornata sono state uccise 4 persone, tra cui 2 minori. Yazan Othman Bakr Shiha, di 23 anni, e Ayham Mahmoud Al-Shafi’i, di 14 anni, sono morti a Ramallah e nel governatorato di Al-Bireh a causa dei colpi esplosi dai soldati israeliani. Qusay Mazyoun Qaraan, di 19 anni, è morto a Qalqilya e Omar Mahmoud Hamdan, 14, a ovest di Nablus. Si ha notizia anche di diversi feriti gravi.

Non lontano, nell’ospedale Al-Makassed di Gerusalemme est, la polizia ha fatto irruzione e ha arrestato 11 gazawi che, secondo i portavoce israeliani, «si nascondevano» nella struttura sanitaria. Siraj Abu Arafa, avvocato del Centro di informazione Wadi Hilweh di Gerusalemme, ha detto che sono state arrestate 12 persone, tra cui «donne, giovani uomini e un ragazzo». Alcuni pazienti di origine gazawi hanno raccontato che la maggior parte degli arrestati si trovavano all’ospedale per visitare dei conterranei ricoverati.

Il portale Middle east eye riporta le testimonianze di due degenti che hanno dichiarato: «Cercavano i gazawi. Interrogavano chiunque provenisse da Gaza. Ho avuto paura», ha detto la prima. «Come hanno potuto prendere d’assalto un ospedale e trattenere i visitatori? Non posso crederci». Il quotidiano israeilano Haaretz ha riferito che uno dei detenuti era la sorella di un membro delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas.