Sotto le bombe a Kiev, con l’incubo degli infiltrati
Reportage da Kiev, secondo giorno di guerra Alle 4.30 Kiev si è svegliata per un gran boato. A quanto pare un aereo russo è stato abbattuto e i detriti hanno […]
Reportage da Kiev, secondo giorno di guerra Alle 4.30 Kiev si è svegliata per un gran boato. A quanto pare un aereo russo è stato abbattuto e i detriti hanno […]
Reportage da Kiev, secondo giorno di guerra
Alle 4.30 Kiev si è svegliata per un gran boato. A quanto pare un aereo russo è stato abbattuto e i detriti hanno colpito un palazzo nella parte est della città che poi ha preso fuoco. Dall’alba le sirene sono diventate sempre più frequenti e il rombo degli aerei in volo ormai non è più una sorpresa.
Alcune fonti ucraine dichiarano di avere il controllo dei cieli, ma sembra poco probabile considerando che ogni volta che si sente la sirena poi, puntualmente, scattano i bombardamenti.
Oggi le bombe si sentono più vicine e più di una volta il suolo ha tremato. La questione del controllo degli aeroporti intorno alla capitale è diventata vitale.
Alle prime ore del mattino alcuni canali telegram legati al ministero della difesa ucraina parlavano della riconquista dell’aeroporto di Hostomel, a ovest della capitale. Alle 7.55, però, il ministro della difesa ha annunciato che “sfortunatamente” non era vero. A Boryspyl, uno degli aeroporti a est della città, sembra che la torre di controllo sia stata abbattuta.
Non è facile delineare un quadro della situazione, ma proviamo a fare una ricognizione.
I russi non sono ancora entrati ad Odessa, fonti del ministero ucraino li definiscono “in attesa”. A quanto pare stanno dando la priorità alla conquista di Kiev, convinti del fatto che una volta caduta la capitale tutto il Paese collasserà. A Kharkiv e su tutta la linea orientale le difese ucraine stanno tenendo e ci sono frequenti rovesciamenti ma i russi non sono riusciti a sfondare. Anzi, sembra che stiano tentando di aggirare lo scontro per tagliare direttamente verso la capitale.
Si parla anche di scontri in territorio russo, nel villaggio di Millerovo situato nella provincia di Rostov.
Mariupol al momento è indicata come la roccaforte ucraina con le perdite maggiori, sia tra i civili sia tra i militari. Risulterebbe inutile dare delle cifre, in quanto nessuna agenzia ha ancora dato conferme ufficiali, ma si parla già di centinaia di caduti e da più parti sembra che siano i russi ad avere le perdite maggiori. Tuttavia, ciò non implica affatto che gli ucraini stiano avendo la meglio.
La notizia che sta creando più apprensione è la presenza di sabotatori russi sotto mentite spoglie che stanno provando ad infiltrarsi in città. Sembra che l’obiettivo di questi piccoli gruppi di agenti speciali sia quello di compiere azioni mirate, forse di colpire direttamente singoli individui.
Il ministero della difesa ucraino ha dichiarato che una squadriglia di russi entrati da sud è stata catturata prima di entrare in città. Avevano uniformi ucraine e guidavano una jeep dell’esercito di Kiev. In questo caso il problema principale sarebbe determinato dalla struttura stessa delle difese della città.
Abbiamo parlato più volte dei gruppi di difesa territoriale e dei battaglioni di volontari. Si tratta di squadre informali, spesso autorganizzate anche se tenute sotto l’egida dell’esercito locale. Il problema è che non esistono ranghi, registri, controlli. L’ingresso di infiltrati in questi gruppi porterebbe enorme scompiglio e si potrebbe verificare, almeno in alcuni distretti (soprattutto quelli vicini ai palazzi governativi), lo scenario di scontri casa per casa si fa più plausibile.
Intanto le metropolitane e i sottopassaggi sono pieni di gente. Gli abitanti rimasti in città si stanno rifugiando in massa sottoterra, alcuni iniziano a portare anche coperte e provviste.
Da molte fonti si sente dire che questo sarà “il giorno decisivo”.
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