A Bari il dem Vito Leccese sfuora il colpaccio: con il 48% non passa al primo turno e andrà al ballottaggio il 23 e 24 giugno contro il leghista Fabio Romito, attorno al 30%. Il terzo classificato, l’avvocato Michele Laforgia (sostenuto da 5S e Sinistra) è al 21%. E ha già confermato che la sua indicazione di voto sarà per Leccese: «L’ho sentito e gli ho confermato quanto ci siamo detti quattro mesi fa: avrà il mio sostegno e delle nostre liste. Dell’apparentamento parleremo nei prossimi giorni. Vogliamo proseguire questo percorso e lavorare insieme per il cambiamento. Questo è un nuovo inizio». «Non sono deluso perché abbiamo creato uno spazio politico che non esisteva», dice l’avvocato. Per Leccese si profila dunque una vittoria al secondo turno.

La stessa sorte dovrebbe toccare alla candidata Pd Sara Funaro a Firenze, in testa col 42%, mentre Eike Schmidt del centrodestra è al 33%. Peseranno il 7% della renziana Stefania Saccardi e il 6% della ex dem Cecilia Del Re, oltre al 5% della lista di sinistra di Dmitrij Palagi. Per il momento non si parla di apparentamenti.

Andranno al secondo turno anche Perugia (dove Vittoria Ferdinandi del campo progressista al 48,8% è avanti di un soffio rispetto a Margherita Scoccia del centrodestra, 48,5%), Potenza Caltanissetta, Vibo Valentia, Avellino, Cremona, Urbino e Verbania. Incertissima la situazione di Lecce, dove l’ex sindaco Adriana Poli Bortone del centrodestra (a scrutinio ancora in corso) sfiora la vittoria al primo turno contro l’uscente Carlo Salvemini del centrosinistra più 5s. Nel capoluogo lucano a sorpresa il centrodestra non sfonda nonostante il recente successo alle regionali: il leghista Francesco Fanelli (40%) se la vedrà al ballottaggio con Vincenzo Telesca del centrosinistra (31%), che potrà forse contare sui voti di Pierluigi Smaldone, sostenuto dai 5S e da una parte dei dem, che ha preso il 18,7%.

Il centrosinistra si aggiudica al primo turno Cagliari con Massimo Zedda, Bergamo con Elena Carnevali, Pesaro, Cesena, Livorno, Pavia (che era guidata dalle destre), Modena, Reggio Emilia, Sassari e Prato. Le destre confermano le giunte uscenti a Ferrara, Pescara, Ascoli (con percentuali oltre il 74% per il candidato Marco Fioravanti) e Biella e conquistano Campobasso. A Forlì il sindaco uscente di centrodestra, Gian Luca Zattini, ottiene la riconferma per un soffio, con 50,6%, contro il civico di centrosinistra Graziano Rinaldini.

Per il centrosinistra, nonostante il 36% conquistato dal Pd alle europee in Emilia Romagna, regione rossa per eccellenza, le comunali sono èuna mezza delusione: le vittorie piene al primo turno di Massimo Mezzetti a Modena (63%), di Marco Massari a Reggio Emilia (56%) e di Enzo Lattuca a Cesena (65%) sono oscurata dalla mancata riconquista di Ferrara e Forlì, che nel 2019 erano passate a destra: nel capoluogo estense il sindaco uscente della Lega Alan Fabbri aggancia il secondo mandato con il 57%; delusione per l’avvocato dei casi Cucchi e Aldrovandi, Fabio Anselmo, che si ferma al 36.

Brutte notizie per la Lega da Pontida: il candidato uscente del Carroccio, Pierguido Vanalli, è stato sconfitto dallo sfidante Davide Cantù, giovane candidato di una lista civica. Meloni si impone col 40% a Capalbio, cittadina toscana simbolo delle vacanze della sinistra intellettuale. Il Pd trionfa invece a Bibbiano, comune del Reggiano finito al centro della bufera dopo l’arresto del sindaco dem Andrea Carletti per la nota vicenda che riguardava l’allontanamento di minori dalle famiglie da parte dei servizi sociali. Le destre e il M5S ne fecero un simbolo per crocifiggere i dem. In questa tornata il successore di Carletti, Stefano Marazzi, segretario del circolo Pd locale, si è imposto con il 73%.