Oggi è sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private «contro la guerra, l’economia di guerra e il governo della guerra». È stato proclamato dai sindacati di base Cobas, Usb, Unicobas, Sgb, CUB, USI e Cobas Sardegna, tra gli altri. Ci saranno manifestazioni in diverse città tra le quali Milano, Torino, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari. Lo slogan della protesta è «No alla guerra, sì a stipendi più adeguati». Secondo i promotori si tratta di coniugare la battaglia per il riconoscimento di salari adeguati per tutti con quella contro la guerra e contro qualsiasi forma di coinvolgimento dell’Italia nella vicenda russo-ucraina. «Condanniamo l’invasione dell’Ucraina scatenata da Putin e ci mobilitiamo per l’immediato “cessate il fuoco”, il ritiro delle truppe russe e l’apertura delle trattative per una pace giusta e duratura». «Vogliamo un’Europa di pace e di accoglienza per tutti i popoli e il pieno sostegno ai profughi».