Sì del senato al «condono perpetuo» per le case abusive
È passato a larga maggioranza in Senato il ddl, primo firmatario il deputato campano di Ala Ciro Falanga, che regola le procedure per le demolizioni dei manufatti abusivi. Mdp e […]
È passato a larga maggioranza in Senato il ddl, primo firmatario il deputato campano di Ala Ciro Falanga, che regola le procedure per le demolizioni dei manufatti abusivi. Mdp e […]
È passato a larga maggioranza in Senato il ddl, primo firmatario il deputato campano di Ala Ciro Falanga, che regola le procedure per le demolizioni dei manufatti abusivi.
Mdp e Si lo definiscono «un condono perpetuo».
Il provvedimento dovrà tornare di nuovo alla Camera per diventare legge: l’iter è seguito con molto interesse, e anche il favore, dei governatori di Sicilia e Campania (solo nel napoletano sono 70mila le abitazioni fuori legge), le due regioni più interessate dal fenomeno.
La norma prevede un elenco di priorità: le procure dovranno far demolire per primi gli immobili «di rilevante impatto ambientale» costruiti su aree demaniali, protette o soggette a vincoli. Poi quelli che costituiscono un pericolo.
Infine quelli che sono nella disponibilità di condannati per mafia. Si darà sempre precedenza a quelli non ultimati e non abitati. Così, sottolinea Legambiente, basta far figurare che i manufatti sono abitati da chi non ha già una casa per bloccare per sempre le ruspe.
Si istituisce un fondo di circa 40 milioni per gli abbattimenti, una cifra irrisoria rispetto alle necessità.
«Sono norme inaccettabili – osserva il dem Felice Casson – che vanno contro la tutela del paesaggio prevista dalla Costituzione e che consentiranno abusi come se nulla fosse». Il Pd guarda con occhio favorevole al provvedimento, dopo i correttivi fatti alla camera.
Fi è tutta con Falanga, contrari M5S e Verdi. Critico il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello: «Se si irrigidiscono i criteri di priorità con una legge gli avvocati tenteranno ogni strada per impedire la demolizione: perché demolite la casa del mio cliente e non quella accanto?».
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