«Siamo sotto assedio totale da sette giorni». Il messaggio audio di Ahmed Muhanna, direttore dell’ospedale Al-Awda a Gaza nord viene recapitato nel primo pomeriggio a decine di giornalisti nei gruppi WhatsApp per i media internazionali. È un grido di aiuto e una lista di abusi: «I carri armati circondano l’ospedale, uno blocca l’ingresso. Hanno colpito due piani, distrutto chirurgia. Sono morti tre medici, due infermieri sono rimasti gravemente feriti. Un’anestesista ha ustioni sull’80% del corpo. Hanno colpito anche le cisterne dell’acqua, non ne abbiamo più». NELL’AL-AWDA restano ancora 98 tra medici e infermieri, 36 pazienti – per lo più donne...