Aumento dei salari bloccati e non premi legati alla formazione obbligatoria e riservati solo al 40% dei docenti, messi in concorrenza per avere in un triennio tremila euro lordi, 50 euro nette al mese in più. Per il rilancio del ruolo del contratto nazionale di lavoro, fermo da quattro anni con conseguente perdita drastica di potere d’acquisto e contro l’umiliazione del personale scolastico prevista dal governo Draghi in un decreto legge (numero 26), descritto dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi come un «investimento». SONO QUESTE le ragioni che hanno portato ieri i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl e Uil scuola,...