Scioperi natalizi, Sunak minaccia il pugno duro
Gran Bretagna Sanità, trasporti, infermieri, personale delle ambulanze, il governo promette leggi severe contro i lavoratori in agitazione durante il periodo delle feste
Gran Bretagna Sanità, trasporti, infermieri, personale delle ambulanze, il governo promette leggi severe contro i lavoratori in agitazione durante il periodo delle feste
L’approssimarsi di un natale paralizzato dagli scioperi in settori chiave come, tra gli altri, sanità, trasporti e poste segna il fallimento delle trattative governo-sindacati in Gran Bretagna. Gli scioperi che già da mesi si verificano in tutto il paese continueranno nel cruciale periodo natalizio promettendo un’interruzione quasi totale dei servizi. E mentre anche il personale di controllo passaporti alle frontiere annuncia la propria agitazione natalizia, il governo intende rispondere inasprendo la legislazione anti sciopero.
Ora che il principale contenzioso fra lavoratori ferrotranvieri e compagnie ferroviarie private per un aumento salariale e uno stop ai licenziamenti si è risolto in un nulla di fatto con la conferma, lunedì, da parte del leader della Rmt Mick Lynch, di dodici giorni di sciopero nel periodo di punta natalizio, il premier Sunak – in carica da poco più di un mese in mezzo a un’aspra crisi economica e ai sondaggi in preoccupante discesa – promette nuove leggi “più dure” contro gli scioperi: un bill ancora da dibattere dovrebbe garantire un servizio minimo agli utenti del trasporto pubblico, ma anche a prescindere dalla durata dell’iter non riuscirà a prevenire i disagi natalizi.
Intanto, ieri, ad annunciare un’agitazione per il 21 e il 28 dicembre era il personale delle ambulanze, sulla scia di quello infermieristico che farà lo stesso – per la prima volta nella sua storia – il 15 e il 20 dicembre. Le poste si fermeranno per sei giorni sempre attorno al Natale, il periodo cruciale delle spedizioni di Christmas card secondo una ben consolidata tradizione nazionale.
Il muro contro muro governo-sindacati perdura ormai da tempo. Si lotta per un aumento a salari fermi da anni, per uno stop ai licenziamenti e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Alla base dell’attuale impasse nelle trattative dei macchinisti e del personale per la manutenzione ferroviaria sono le offerte, da parte delle compagnie ferroviarie private, di un aumento di stipendio del’8% in due anni ritenuto insufficiente dalla Rmt. Un’altra offerta è sotto lo scrutinio degli iscritti (invitati dal sindacato a declinare) ma anche se fosse accettata in extremis sarebbe troppo tardi per revocare gli scioperi: ci saranno comunque importanti riduzioni del servizio.
La speranza (o pia illusione) di Sunak è che il malcontento dei cittadini per i disagi si tramuti nel ritiro della solidarietà che finora l’opinione pubblica del paese ha saputo esprimere alle agitazioni, un fatto assai inusuale per la Gran Bretagna. Ma in un clima nel quale ormai il brand dei conservatori è diffusamente percepito come fallimentare, cui contribuisce un’inflazione all’11% che fa seguito a oltre un decennio di brutale austerity nel segno del pareggio di bilancio, il premier resta appeso a un filo. Che secondo tutti i sondaggi si spezzerà quasi di sicuro alle prossime elezioni dell’inizio 2025, un epilogo prefigurato peraltro dall’emorragia di deputati Tory che hanno già annunciato il ritiro della propria ricandidatura in un contesto dato da molti già per perso.
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