Schmidt si azzoppa da sé nella corsa a Palazzo Vecchio
Elezioni comunali 2024 Anche un volantino razzista per il candidato sindaco del centrodestra, già autore di numerosi scivoloni in una campagna elettorale in cui continua ad essere sfavorito rispetto al centrosinistra di Sara Funaro, e perdente al sicuro ballottaggio. Montanari con Del Re, Palagi in ascesa, incognita M5s
Elezioni comunali 2024 Anche un volantino razzista per il candidato sindaco del centrodestra, già autore di numerosi scivoloni in una campagna elettorale in cui continua ad essere sfavorito rispetto al centrosinistra di Sara Funaro, e perdente al sicuro ballottaggio. Montanari con Del Re, Palagi in ascesa, incognita M5s
Alla collezione di figuracce fatte dal candidato sindaco del centrodestra Eike Schmidt mancava ancora quella razzista. Ora la lacuna è stata colmata con i volantini elettorali dello storico dell’arte con la frase “Firenze non è Torre del Greco”. E se l’intenzione era quella di attaccare l’uscente Dario Nardella ricordando la sua città natale, l’effetto è stato disastroso viste le critiche alzo zero arrivate un po’ da tutte le parti. Con in prima fila il sindaco dem torrese Mennella, pronto a replicare: “Sorprende che questa squallida propaganda venga da chi, come Schmidt, dovrebbe conoscere bene le nostre zone, ricoprendo da inizio anno il ruolo di direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte di Napoli”.
I continui scivoloni del “tedesco”, così come è stato soprannominato l’algido rappresentante della coalizione Fdi-Fi-Lega, non mancheranno di farsi sentire nelle urne. Si va dalla riproposta fuori tempo massimo della tramvia “in sotterranea”, la cui progenitura risale al Matteo Renzi sindaco che non ha mai amato (non ne ha costruito un metro) l’unica grande opera infrastrutturale votata all’epoca (1999) sia dal centrosinistra che dall’opposizione di Rifondazione, all’attacco personale alla rivale Sara Funaro, ricordandole di essere cugina di Lorenzo ‘Mao’ Bargellini, anima del Movimento fiorentino di lotta per la casa, scomparso ben sette anni fa.
Agli occhi degli esperti in comunicazione politica è apparso ben presto chiaro del resto che il programma elettorale del centrodestra fiorentino non va, al solito, oltre la protesta, mentre il cassetto delle proposte resta vuoto o quasi. Con l’eccezione del sostegno al progetto di far diventare uno scalo intercontinentale l’aeroporto di Peretola ormai in piena città, (folle) idea che peraltro lo vede accomunato sia al centrosinistra di Sara Funaro che alla renziana Stefania Saccardi.
Anche gli effetti delle politiche del governo Meloni non aiutano Schmidt. Larga eco sta avendo la decisione di tagliare nei prossimi cinque anni 80 milioni di euro destinati ai comuni toscani nell’ambito del Pnrr, di cui 20 alla sola Firenze. Così non stupiscono gli ultimi sondaggi resi noti prima dello stop di legge alle pubblicazioni. Quello più approfondito, commissionato da Toscana Tv all’Emg di Fabrizio Masia, dà Funaro al 40-41% e Schmidt al 33%. Con il ballottaggio che vede in tutte le rilevazioni, anche quelle un minimo più alte per il “tedesco”, vincente nettamente Funaro.
In questo contesto le discussioni cittadine si sono anche concentrate sul comportamento di Saccardi, accreditata dell’11,5%, in vista del ballottaggio. Ma Renzi, che pure attacca Pd e alleati per non aver voluto fare le primarie, secondo i commentatori anche “moderati” non salterà il fosso, visto soprattutto che la sua candidata Saccardi è potente vicepresidente regionale nella giunta Pd-Iv di Eugenio Giani.
Da parte sua il Pd ha fissato l’asticella del centrosinistra al 40% al primo turno. Un dato che permetterebbe ai dem di osservanza schleiniana, maggioranza in città rispetto all’ala “riformista”, di non aprire a successivi apparentamenti né con Saccardi né con Cecilia Del Re, ex assessora della giunta Nardella accreditata del 6% e che ora ha avuto l’endorsement di Tomaso Montanari. Lo storico dell’arte ha infatti annunciato che voterà il delreiano (anche lui ex dem) Marco Tognetti, dopo aver fallito nel tentativo di agganciare un M5s che, parola di Giuseppe Conte, “corre orgogliosamente da solo” con Lorenzo Masi, ma non è mai stato forte in città (6,6% nel 2019) negli appuntamenti amministrativi.
Ha già chiarito che non farà apparentamenti Dmitrij Palagi, giovane e preparato candidato di una Sinistra progetto comune accreditata del 5%, ma in ascesa non soltanto per il gran lavoro fatto in cinque anni di opposizione istituzionale e sul territorio, ma anche anche grazie ai confronti televisivi ed a quello organizzato live dal quotidiano cittadino La Nazione al Palacongressi. Con Palagi anche Antonella Bundu, consigliera comunale uscente molto popolare in una Firenze che – sorpresa – pone come priorità nel sondaggio Emg non il tormentone della “sicurezza” ma la difesa della sanità pubblica, dissanguata anche dal governo di destra dopo i continui salassi operati dagli esecutivi precedenti di centrosinistra.
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