È morta ieri mattina nella rianimazione del Cardarelli Patrizia Della Ragione, 55 anni, ricoverata nella notte tra lunedì e martedì perché coinvolta nel crollo dei ballatoi della vela Celeste di Scampia. Sale dunque a tre il bilancio dei deceduti e sono tutti parenti. Patrizia Della Ragione, infatti, era la mamma di Roberto Abbruzzo, il 29enne morto sotto le macerie, e la zia di Margherita Della Ragione, la 35enne che è spirata in ospedale poco ore dopo il ricovero. Era inoltre la nonna di 4 delle 7 bambine coinvolte nel disastro.

Al Cardarelli è in rianimazione («Il quadro è estremamente grave ma la condizione stabili» informano i medici) anche la 25enne Martina Russo. La 35enne Carmella Russo è nel Trauma Center: «Il quadro clinico è in miglioramento» informa il bollettino del Cardarelli. Al Santobono, l’ospedale pediatrico dove sono ricoverate 7 bambine, guardie giurate e medici blindano l’accesso ai familiari delle piccole pazienti: «Dobbiamo tutelare la loro riservatezza».

Intorno alle 13, però, si avvicina ai giornalisti una sorella di Margherita Della Ragione. Pronuncia due sole parole e va via: «Vogliamo giustizia». Torna subito verso i reparti, dove sono ricoverate Mia, Morena e Suami, le figlie di Margherita e dunque le sue nipoti. In tarda mattinata arriva al Santobono anche un cugino di Giuseppe Abbruzzo. Quest’ultimo ha 34 anni ed è ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale del Mare. Il ragazzo è accompagnato dalla fidanzata. Parla lei ai giornalisti, lui non ne ha la forza: «Siamo venuti per chiarire le parentele e per chiedere rispetto a chi si sta occupando di questa tragedia sui giornali e in tv». Le condizioni delle due bimbe di 7 e 4 anni ricoverate in rianimazione ieri erano stabili.

Continua, intanto, l’occupazione della sede dell’Università Federico II inaugurata due anni fa a Scampia da parte di alcuni – molti altri hanno trovato ricovero presso parenti – tra gli 800 sfollati della Vela Celeste. Nel plesso universitario continuano ad affluire generi alimentari e igienici più vestiti offerti in solidarietà da migliaia di cittadini. Ieri pomeriggio una delegazione del Comitato Vele ha incontrato a Palazzo San Giacomo il sindaco Manfredi. Sono in corso le verifiche di staticità degli accessi a ciascun appartamento. «A oggi – informa il comune – 66 alloggi sono stati certificati accessibili in piena sicurezza, mentre circa 100 necessitano di interventi limitati al miglioramento delle condizioni di accesso. La restante parte risulta invece interdetta».

Piena sicurezza, peraltro, è una espressione che suona stonata se si considera che già nell’inquadramento generale al progetto Restart di demolizione delle Vele e di riqualificazione di quella Celeste del 2016 i tecnici del comune evidenziavano: «In molte parti si notano distacchi delle stesse passerelle, con grave pericolo per i residenti. Strutture in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione protratta negli anni». Nella Vela della tragedia si è svolto un sopralluogo della Procura, che indaga per crollo e omicidio colposo.

Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti, dalla mancata manutenzione a interventi abusivi che potrebbero avere pregiudicato le strutture fino all’eventualità che i lavori iniziati da qualche mese, nell’ambito di Restart, possano avere aggravato i preesistenti dissesti con vibrazioni e impiego di mezzi meccanici.