Scalfarotto: “E’ ora di approvare questa legge così com’è”
Unioni civili Il ddl Cirinnà arriverà in aula al Senato il 28 gennaio e per il sottosegretario alle riforme costituzionali ormai non c'è più spazio per mediazioni al ribasso: "Abbiamo i numeri e se nel voto a scrutinio segreto qualcuno deciderà di non votare questa legge dovrà assumersene la responsabilità"
Unioni civili Il ddl Cirinnà arriverà in aula al Senato il 28 gennaio e per il sottosegretario alle riforme costituzionali ormai non c'è più spazio per mediazioni al ribasso: "Abbiamo i numeri e se nel voto a scrutinio segreto qualcuno deciderà di non votare questa legge dovrà assumersene la responsabilità"
Rimandato di due giorni. L’arrivo in aula del ddl Cirinnà sulle Unioni civili a Palazzo Madama è previsto non più per il 26 ma per il 28 gennaio, subito dopo il voto sulla sfiducia per il caso Banca Etruria.
Bisogna pensar male? “Questa volta niente di allarmante, si tratta solo un problema tecnico di calendarizzazione”, spiega il sottosegretario per le riforme costituzionali e parlamentare Pd Ivan Scalfarotto.
Quindi, anche se la maggioranza continua ad essere attraversata da opinioni e sensibilità contrastanti, non siamo di fronte all’ennesimo slittamento tattico?
Assolutamente no. Le opposizioni hanno ritirato la mozione di sfiducia alla Camera, dove non hanno i numeri, per ripresentarla al Senato. Il provvedimento è stato calendarizzato il 28 gennaio semplicemente perché quello era il primo giorno utile, il giorno prima andrà convertito il decreto sull’Ilva che è in scadenza.
Una trentina di senatori del Pd si sono già schierati contro la stepchild adoption, non temete di finire sotto qualora M5S e sinistra dem decidessero di tendere un’imboscata al governo?
Il punto è questo: in aula andrà il testo del ddl Cirinnà. Questo provvedimento verrà votato a scrutinio segreto e il Pd, che non è una caserma, ha lasciato libertà di coscienza. Se guardiamo ai numeri non dovrebbero esserci problemi, se ci sarà qualcuno che poi deciderà di non votarlo se ne dovrà assumere la responsabilità.
Non è che la libertà di coscienza, oltre a mascherare incertezze e divisioni nel Pd, rischia di trasformarsi in una trappola?
Su questi temi si ricorre sempre alla libertà di coscienza, del resto nel Pd in altre occasioni molti parlamentari hanno già votato contro le indicazioni del partito, basti pensare a quello che è accaduto con il job act. Noi non siamo i cinque stelle, noi non espelliamo nessuno.
A questo punto non c’è alcuna possibilità che si scelga la strada dell’affido rinforzato per arrivare a una mediazione?
In aula saranno certamente presentati emendamenti restrittivi a questa legge, ma la posizione del Pd è chiara: l’affido rinforzato proposto dal centrodestra noi non lo votiamo. Poi, è chiaro, l’aula resta sovrana e deciderà il Parlamento. Come dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, questa legge è ora di farla e basta.
Del resto è improbabile che il Ncd metta in discussione il governo per contrastare questa legge solo perché dà la possibilità a una coppia omosessuale di adottare il figlio naturale del partner.
Beh, direi. Anche perché poi bisognerebbe andare a spiegare agli investitori internazionali che c’è qualcuno che si assume la responsabilità di far cadere un governo per contrastare una legge che anche l’Europa ci chiede con forza. Ricordiamoci che l’Italia, proprio perché non esiste una legge sul riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso, è già stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. E anche la Corte costituzionale, con una sentenza, ha invitato il legislatore ad approvare subito una legge che va in questa direzione.
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