Il ciclo elettorale del 2024 è stato ufficialmente aperto con il primo comizio di Donald Trump che a Waco, in Texas, si è scagliato contro le numerose indagini penali che lo riguardano, prima fra tutte quella per il pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels, seguito dalla corte penale di Manhattan e che potrebbe portare alla sua incriminazione da un giorno all’altro.
Il modo in cui Trump ha gestito politicamente con la sua base la questione delle sue varie beghe giudiziarie è da manuale dell’identificazione con il leader autoritario. «Non stanno cercando me, stanno cercando voi», ha tuonato dal palco durante un discorso di 95 minuti che anche i giornali più moderati hanno definito «sconclusionato».
Trump ha lanciato attacchi a tutta una serie di agenzie governative, dall’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan alla stessa (super conservatrice) Corte suprema, rea di essersi pronunciata contro il ricorso a un inesistente privilegio esecutivo, costringendolo a consegnare i documenti agli investigatori che stanno lavorando sulla gestione dei documenti top secret ritrovati a Mar-a-Lago, altra indagine che Trump sta cercando di evitare.
A differenza di quanto aveva fatto nei giorni precedenti dalle pagine virtuali di Truth Social, in Texas Trump non ha esortato la sua base a difenderlo mettendo a ferro e fuoco qualsiasi cosa, ma ha comunque allineato tutta una serie di osservazioni minacciose, promettendo che, una volta rieletto presidente, sarà un «agente punitore» e specificando che «o il deep distruggerà l’America o noi distruggeremo il deep state».
Ma lo scambio più eloquente durante il comizio non è venuto dallo stesso Trump, ma da un’anziana rock star, Ted Nugent, che aveva il compito di scaldare la folla in attesa del tycoon: «Rivoglio i miei soldi. Non ho autorizzato l’invio di denaro in Ucraina, a qualche strambo omosessuale».
Pochi istanti dopo, parlando a Real America’s Voice, un canale televisivo di estrema destra, l’ex corrispondente di Fox News Ed Henry ha definito le parole di Nugent su Zelensky e sui finanziamenti all’Ucraina, «sorprendenti», e ha aggiunto che questo tipo di retorica è «ciò che provano molti americani».
Questo è proprio ciò che hanno fatto tutti gli oratori presenti sul palco, incluso l’ex presidente: uno dopo l’altro hanno assecondato una folla sempre più arrabbiata e confusa dalle teorie cospirative di cui si nutre e viene nutrita, riassumendo e al tempo stesso alimentando la loro furiosa visione del mondo.
Quello che si può evincere dagli interventi di Trump è che il vero leader del suo movimento, ormai, non è più lui, ma la sua base, di cui ha bisogno e che lo contesta quando si discosta dalla linea facinorosa.
Questo è ciò che è successo, ad esempio, nel dicembre 2021, quando durante un comizio a Dallas Trump annunciò di aver fatto il richiamo del vaccino contro il Covid, informazione che attirò un’orda di fischi.
In questa corsa sempre più a destra, anche la scelta del luogo dove tenere il primo comizio ha avuto un valore simbolico potentissimo. A Waco ricorre infatti il 30esimo anniversario dello scontro tra gli agenti federali e i membri della setta religiosa dei Davidiani, durato quasi due mesi e finito in un inferno di fiamme nell’edificio della setta che ha causato quasi 80 vittime, tra cui 25 bambini.
Da allora Waco è diventato sinonimo dei peggiori fallimenti del governo federale e viene utilizzato per promuovere teorie del complotto antigovernative. Sebbene il complesso di Waco fosse la dimora di una setta specifica di estremisti religiosi, gli elementi della tragedia ora risuonano nella retorica che promuove il possesso sregolato di armi e le rivendicazioni di indipendenza rurale contro la burocrazia urbana di Washington.
«Waco è estremamente simbolica per l’estrema destra – ha affermato alla Cnn Heidi Beirich, co-fondatrice del Global Project Against Hate and Extremism – Non c’è davvero un altro posto negli Stati uniti che si può scegliere per attingere a queste vene profonde di odio antigovernativo».
Mary Trump, nipote dell’ex presidente e fra i suoi suoi critici più feroci, ha definito la scelta del sito «uno stratagemma per ricordare al suo culto il famigerato assedio di Waco del 1993, dove si è rafforzato un altro culto, quello antigovernativo che lotta contro l’Fbi. Trump vuole lo stesso caos violento per salvarsi dalla giustizia».