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Salvini pensa al Ponte, la Sicilia brucia: tre morti

Salvini pensa al Ponte, la Sicilia brucia: tre mortiBruciano colline attorno Palermo, fiamme minacciano case – Lucio Ganci / Ansa

Italia La regione è nel caos. I turisti fuggono. Le fiamme divampano. Le tre vittime a Palermo: due anziani carbonizzati, una senza soccorsi

Pubblicato più di un anno faEdizione del 26 luglio 2023

Mentre Matteo Salvini trova il tempo per attaccare don Ciotti e difendere il progetto del Ponte sullo Stretto, la Sicilia piomba sempre più nel caos. All’emergenza per le disdette che arrivano ogni giorno da parte di migliaia di turisti che annullano le vacanze nell’isola per i disagi nei collegamenti dopo l’incendio nell’aeroporto di Catania che ha mandato in tilt tutto il sistema di trasporto, si aggiunge l’inferno di fuoco che da oltre 24 ore imperversa in ogni zona della Sicilia. Non c’è area risparmiata dai roghi, spesso dolosi, alimentati dal vento di scirocco e dalle temperature record di 47 gradi. Il bilancio parziale è terribile: tre morti e due lavoratori forestali ustionati in gravi condizioni.

A perdere la vita sono stati una donna di 88 anni rimasta intrappolata nella sua casa sul monte San Martino delle Scale dove l’ambulanza non è potuta arrivare perché bloccata da un incendio, e due anziani trovati carbonizzati in un’abitazione distrutta dalle fiamme a Cinisi, a poche centinaia di metri dall’aeroporto Falcone Borsellino che proprio per via del fumo sulle piste è stato chiuso per alcune ore. Nonostante la protezione civile abbia inviato mezzi di supporto su richiesta del governatore Renato Schifani, i soccorsi non bastano. Vigili del fuoco, forestali, volontari e carabinieri ce la stanno mettendo tutta. Solo nella provincia di Palermo si contano oltre 2mila sfollati, case e ville sgomberate anche nelle provincie di Messina, Catania e Siracusa. Le task force nelle Prefetture sono attive h24.

Bruciano gran parte delle montagne. Sulle Madonie interi paesi sono isolati, un vasto rogo sta minacciando Cefalù, piena di turisti. Ventotto vacanzieri sono scappati dal fuoco arrivato nel villaggio di Calampiso, a San Vito Lo Capo (Tp), e sono stati salvati da alcuni residenti arrivati via mare con i gommoni. A Palermo e nei comuni limitrofi la situazione più grave: l’aria ieri era irrespirabile, il cielo invaso dal fumo, cenere ovunque. «Non state all’aperto», è l’avviso diramato dall’Asp rivolto soprattutto alle persone più fragili.

Le fiamme sono arrivate a San Martino delle Scale, a Monte Pellegrino, nella riserva di Capo Gallo e nel monte di Pizzo Sella che domina le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo. La gente è fuggita dalle villette lungo la strada collinare che porta alla discarica di Bellolampo, dove brucia da diverse ore una delle vasche esauste col rischio diossina. Le autostrade Palermo-Mazara del Vallo e Palermo-Catania sono state interrotte a tratti. I tanti focolai hanno mandato in tilt il traffico, con centinaia di automobilisti intrappolati nei mezzi mentre il termometro segnava 45 C°.

Interi edifici sono rimasti senza energia elettrica per i danni alla rete che hanno provocato blackout: tanti anziani e disabili bloccati nelle proprie abitazioni. Altri quartieri periferici del capoluogo siciliano sono senz’acqua. Dal Policlinico universitario i pazienti della terapia intensiva della nuova area di emergenza, inaugurata appena cinque mesi fa, sono stati trasferiti in altri ospedali e le sale operatorie sono state chiuse perché l’impianto di condizionamento non riesce a refrigerare gli ambienti sanitari.

Un incendio è divampato nel cimitero di Santa Maria di Gesù, alcuni residenti hanno dovuto abbandonare le abitazioni. Le fiamme minacciano abitazioni a Borgo Nuovo, zona della periferia nord della città. Si è temuto per ore anche per il tempio ellenico di Segesta (Tp) nel parco archeologico dove il punto di ristoro e la zona souvenir sono andati in fumo. A Santo Stefano di Camastra (Me), località famosa per le ceramiche, cinque famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

Un’intera concessionaria a Isola delle Femmine (Pa) è stata distrutta dalle fiamme, decine di auto sono diventata carcasse annerite. A Pantelleria, come in altre aree della Sicilia, sono entrati in azione canadair ed elicotteri, a Ustica aliscafi e traghetti sono rimasti in porto per il mare grosso.

Pd e M5s hanno chiesto al governatore Schifani di riferire in Assemblea regionale: «Ogni anno la Sicilia brucia, il governo non ha fatto nulla per la prevenzione: dopo il flop nella gestione dell’emergenza voli adesso anche il fallimento nella gestione degli incendi».

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