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Salvini con Orbán. Conte: «Non si gioca con la democrazia»

Salvini con Orbán. Conte: «Non si gioca con la democrazia»Giuseppe Conte – LaPresse

25 settembre Mentre Berlusconi propone un sistema di difesa europeo

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 18 settembre 2022

Oggi la Lega torna sul pratone di Pontida, dopo due anni di sospensione della manifestazione a causa del Covid. Matteo Salvini dice che sarà la più grande manifestazione di popolo di questa campagna elettorale, anche se qualche chilometro di distanza ci sarà Enrico Letta, che ha dato appuntamento ai suoi a Monza, comune di recente strappato dal centrosinistra alla destra.
Proprio alla vigilia di Pontida, Salvini parla a El Pais assicurando che se dovesse tornare al governo tornerebbero i decreti sicurezza e i «divieti» per le navi delle Ong «di entrare nelle acque territoriali». Gli risponde direttamente una di queste Ong. «Al di là dell’assurdità di queste uscite di Salvini – commenta Luca Casarini di Mediterranea – dal punto di vista delle convenzioni internazionali e del fatto che è un disco rotto che dice sempre la stessa cosa pur di raggranellare quattro voti, Salvini non parla mai del fatto che il nostro possa essere un grande paese perché salva le vite, parla sempre di morti. Questa vocazione necrofila è il tratto distintivo della decadenza salviniana. Vuole farli morire due volte: la prima lasciandoli nei lager, la seconda negando il soccorso il mare».

Quanti al caso dell’Ungheria, definita a maggioranza dal parlamento europeo un «un regime ibrido di autocrazia elettorale» e alla quale la Commissione potrebbe tagliare i fondi, Salvini ribadisce che il voto dei suoi cittadini va rispettato, anche se l’esito non piace a Bruxelles: «Le interferenze esterne non mi piacciono», è la formula che utilizza per schierarsi accanto a Viktor Orbán. Ma proprio sull’Europa rilancia Silvio Berlusconi in una delle sue incursioni su Tik Tok. Il leader di Forza Italia annuncia che soltanto votando per lui gli elettori avrebbero la garanzia che il futuro governo di centrodestra sarà davvero «europeista» e rilancia il progetto della difesa comune europea, seppure in una chiave quantomeno singolare: questa servirebbe a difendersi dal «globalismo comunista» che secondo Berlusconi sarebbe incarnato dalla Cina.
Letta ne approfitta per affondare il colpo: «Orbán ha già ringraziato Salvini e Meloni» per il voto contro alla maggioranza in Ue che stigmatizza l’Ungheria «dicendo che, in caso di vittoria del centrodestra, si aspetta che vengano tolte le sanzioni a Putin. C’è un intreccio tra la nostra destra, Orbán e Putin che è molto pericoloso per il futuro e che rigettato: l’Italia sta nel campo occidente ed europeo».

Sulla stessa vicenda va registrato il cambio di passo di Giuseppe Conte. Fino ad oggi, un po’ come aveva fatto in occasione del ballottaggio per le presidenziali francesi, il presidente del Movimento 5 Stelle aveva detto di volersi opporre politicamente alle ricette della destra ma di considerarle legittime e non pericolose per la democrazia. Su Orbán, col quale pure agli albori i 5 Stelle avevano avuto un rapporto ambiguo, passa all’attacco delle destre. «Il fatto che Orbán sia stato democraticamente eletto non vuol dire nulla – dice Conte – Stiamo parlando della deriva autoritaria e illiberale che ha impresso al sistema ungherese: su questo Meloni non deve prenderci in giro». Prosegue: «Meloni e Salvini appoggiano Orbán, condividono quell’idea di democrazia, quello per loro è un sistema democratico, quelli sono i principi fondativi di un sistema democratico? Ce lo devono dire perché vogliono governare l’Italia. Devono chiarire che idea di sistema democratico hanno. Se è quello ungherese sono inidonei a governare l’Italia. Ho sempre detto che non spetta a nessuno distribuire patenti di legittimazione democratica a destra e sinistra. Però qui c’è un fatto preciso. C’è stato un voto al parlamento europeo su una relazione dettagliata, che certifica la svolta illiberale e autoritaria. Se loro condividono quella svolta è un problema serio».

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