Dopo settimane di pressiong, sul salario minimo Giorgia Meloni è costretta a una mezza apertura: «Diamo sessanta giorni al Cnel, in tempo per la legge di bilancio, per fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero che può prevedere per alcune categorie il tema del Salario minimo», ha detto ieri in una intervista a “reti unificate” ai tre principali quotidiani.

LA PREMIER NON NASCONDE il suo scetticismo sulla misura proposta delle opposizioni per alzare i salari, e ribadisce la peregrina idea che potrebbe penalizzare più lavoratori rispetto ai possibili beneficiari. E accusa le opposizioni di non aver individuato le coperture adeguate per ristorare le imprese che dovessero spendere di più per i salari (Unimpresa parla di un aumento di costi per 6,7 miliardi l’anno). E tuttavia lascia aperto uno spiraglio, nel giorno in cui la petizione online per il salario minimo (dopo meno di 48 ore) ha già raggiunto quota 100mila firme, nonostante il sito (www.salariominimosubito.it) sia andato in tilt per i troppi accessi, segno di un evidente interesse dei cittadini per il tema.

LA DECISIONE DI MELONI di affidare il dossier al Cnel ora guidato da Renato Brunetta ha deluso le minoranze, tranne Calenda che vede il bicchiere mezzo pieno: «Andiamo avanti con la raccolta firme e con il negoziato con il governo. L’obiettivo è avere il salario minimo approvato entro la legge di bilancio», dice il leader di Azione che, con questa battaglia comune si è un po’ avvicinato al fronte Pd-M5S. A differenza di Renzi, sempre più isolato, e tuttavia protagonista ieri di una critica efficace alla premier sulla decisione di affidare il dossier al Cnel: «Meloni fa la bella addormentata nel bosco eppure è quasi un anno che è al governo. Ha un’idea? La tiri fuor. Quella del Cnel è una presa in giro verso l’opposizione. Sei al governo, non sei un centro studi. E hai una ministra che in teoria si occupa di lavoro», l’attacco dell’ex premier. Anche nel Pd nessuno crede che dal Cnel possa arrivare la soluzione. Anzi. Elly Schlein ha già detto che quell’organismo non può sostituirsi al Parlamento come una «terza camera», concetto ribadito ieri dal dem Arturo Scotto che parla di una volontà di «depotenziare il Parlamento».

DALLA MAGGIORANZA fanno notare che anche governi precedenti, come quello a guida Draghi, hanno utilizzato il Cnel, su temi non marginali come il Pnrr. E infatti lo schema che l’attuale governo intende adottare prevede proprio una convenzione con il Cnel, come quella fatta da Draghi nell’ottobre 2021. L’indagine si concentrerà a 360 gradi sul tema del «salario adeguato», prendendo in considerazione anche capitoli come mensilità aggiuntive, tfr, ferie e permessi.

LE OPPOSIZIONI NON SI FIDANO e puntano a superare in poche settimane quota un milione di firme. Il Pd ha già allestito i banchetti in tutte le feste dell’Unità e farà del salario minimo uno dei temi chiave della festa nazionale che inizia a Ravenna a fine agosto. Anche il M5S e sinistra -verdi puntano sulla raccolta di firme con i banchetti nelle strade e nelle feste di partito.

IN ATTESA CHE BRUNETTA le dia qualche suggerimento su come uscire dall’impasse sul salario minimo, Meloni ieri ha preso un traghetto per l’Albania, con figlia e compagno. Ad accoglierla il premier Edi Rama, che l’ha invitata nella sua casa al mare. Meloni ha confidato nella sua intervista di sentirsi assediata dai media nella masseria pugliese di lusso dove sta passando le vacanze. Dunque potrebbe passare il Ferragosto in Albania, lontana da sguardi indiscreti, per rientrare in Puglia solo il 16 agosto. Per Rama un indiscutibile successo nell’anno in cui decine di migliaia di italiani hanno scelto le coste albanesi per sfuggire al caro ombrellone.