Giornali, radio e tv ci informano ogni giorno che le grandi centrali della finanza, le banche d’affari e le Cancellerie di mezzo mondo, capitanate da ultimo dall’ambasciatore Usa in Italia, sono preoccupatissime per l’instabilità politica che deriverebbe dalla vittoria del no. E questo nonostante che lo stesso presidente del consiglio abbia recentemente confermato che, comunque vada, si voterà nel 2018. Persiste, insomma, un clima da fine del mondo, che lo stesso Renzi non esita ad alimentare se è vero che «negli incontri internazionali il premier ha spiegato agli alleati che il voto sulla riforma mette in gioco il governo». Il...