Ruanda, ricordi di un genocidio. Quando Radio Machete annunciò che era tempo di «eliminare i serpenti»
Alcune foto di vittime esposte al Memoriale del Genocidio della capitale ruandese Kigali – Ap
Internazionale

Ruanda, ricordi di un genocidio. Quando Radio Machete annunciò che era tempo di «eliminare i serpenti»

1994-2021 Intervista a Honorine Muijambere, sopravvissuta ai massacri e oggi presidente di Ibuka Italia, associazione impegnata «affinché eventi del genere non accadano più in nessun luogo del mondo»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 22 luglio 2021
«Quando i miliziani dei gruppi Hutu arrivarono nel mio quartiere – racconta Honorine Mujyambere, all’epoca 13enne – ci salvammo solo perché avevamo il telefono. Tutti i nostri vicini furono uccisi». «In realtà i rastrellamenti – prosegue la ricercatrice che oggi vive a Milano e lavora all’università – erano già in atto da tempo. Vivevamo in una casa grande in una zona residenziale di Kigali con alcuni zii e altri parenti. Ci odiavano perché eravamo Tutsi e il fatto che fossimo benestanti era un’aggravante. Quando sentimmo arrivare i camion dei paramilitarici riunimmo in salotto e si sentivano solo urla, botte e...
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