Di buono c’è che tre vagoni della metro di Roma sono stati finalmente puliti. Per il resto, nella cronaca della «Passeggiata indecorosa» organizzata da Assemblea Aracne nelle stazioni della metropolitana capitolina, finita con il trattenimento di una cinquantina di minorenni, non ci sono che elementi inquietanti. Giovedì scorso un gruppo numeroso di ragazze dell’organizzazione transfemminista studentesca, che fa parte della rete di Non Una di Meno, ha manifestato per la sicurezza nei mezzi pubblici nell’ambito delle iniziative previste per lo sciopero dell’8 marzo. «Armate di bombolette spray», come riferito dalle forze dell’ordine, hanno lasciato sui vagoni e nelle stazioni scritte rosa con il numero antiviolenza 1522 e lo slogan «Sorella non sei sola».

In via Marmorata sono state circondate da due blindati e decine di poliziotti in tenuta antisommossa, solo l’intervento dell’assessore di Si del Municipio Roma 3, Luca Blasi, ha evitato l’identificazione delle ragazze, che però sono state trattenute fino a tarda sera. «Non ho mai visto un tale spiegamento di forze dell’ordine per qualche scritta sui muri riportante il numero dei centri anti violenza», ha denunciato Blasi. Di certo alla Passeggiata Indecorosa, che si tiene a Roma da anni, non è mai successo un episodio simile. In serata l’Atac ha comunicato: «L’azienda inizierà subito le operazioni di pulizia e riordino di mezzi e stazioni ma, oltre ai costi provocati da questi comportamenti incivili, vi è il rischio di non avere domani i treni a disposizione per il servizio».

«Ridicolo, l’Atac non si è mai espressa sulle molestie che avvengono quotidianamente sui mezzi, in pieno giorno, e ora addita le donne come vandale – denuncia Vanessa di Nudm -. Sarebbe da rispondere che finalmente hanno pulito i treni ma inquieta il racconto dei media su quello che è successo: inserire le proteste nel quadro del ‘vandalismo’ serve a giustificare la repressione». Per il collettivo transfemminista è in atto «un ribaltamento della realtà come nelle manifestazioni per la Palestina o le occupazioni studentesche, che vengono infantilizzate e punite per neutralizzarne le istanze». Nudm, con Cgil e associazioni antiviolenza, dà appuntamento per lo sciopero in occasione della Giornata Internazionale della Donna: «Vogliamo trasformare la potenza del 25 novembre (quando a Roma manifestarono oltre 500mila persone, ndr) in blocco della produzione e della riproduzione, contro il governo che tratta la violenza di genere come problema securitario». Contro il lavoro precarizzato e lo smantellamento di welfare e sanità pubblica, per il cessate il fuoco su Gaza: «Scioperare contro il patriarcato è scioperare contro la guerra».