Rischio terrorismo, l’Europa  ha paura ma parla a più voci
Il discorso di Josep Borrell ieri a Strasburgo – foto Ap
Europa

Rischio terrorismo, l’Europa ha paura ma parla a più voci

Borrell: «Dobbiamo poter condannare sia gli attacchi di Hamas sia quelli contro i civili palestinesi». All’Europarlamento discussione difficile, oggi, sulla risoluzione Israele-Palestina
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 19 ottobre 2023

Paura in Europa per l’importazione del conflitto mediorientale, dopo gli attentati di Arras e Bruxelles. Ieri, sono stati evacuati temporaneamente per minacce terroristiche gli aeroporti di Lille, Lyon-Brion, Tolosa, Beauvais, Nantes, Biarritz, Strasburgo e Brest in Francia, Ostenda in Belgio. Mentre a Bruxelels si è celebrata una cerimonia per le due vittime svedesi, in Francia ci sono state false allerte in varie scuole (e già una condanna per falso allarme) e il castello di Versailles è stato evacuato per la terza volta da sabato.

Non abbiamo conferme sul raid all’ospedale, non possiamo imputare l’attacco a nessuno finché non abbiamo piena conoscenza dell’accaduto Josep Borrell

«La minaccia di terrorismo è alta – ha dichiarato a Strasburgo la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson – rimaniamo vigili, vediamo anche il cambiamento nei modelli, ci sono più lupi solitari, la radicalizzazione online è una delle minacce crescenti, sempre più persone si radicalizzano».

EMMANUEL MACRON, in accordo con il re Carlo Gustavo annulla la visita in Svezia prevista da lunedì a mercoledì prossimi, dopo i due morti svedesi a Bruxelles. A Tunisi, una manifestazione dopo il dramma dell’ospedale al-Ahli di Gaza ha preso di mira l’ambasciata francese, «alleati dei sionisti». A Berlino, sono state lanciate delle molotov contro un centro ebraico. Pietre contro la polizia e slogan antisemiti nella capitale tedesca. In Gran Bretagna, i servizi allertano sui rischi di terrorismo.

«Questo conflitto si sta convertendo in un conflitto tra mondo musulmano e mondo cristiano, non possiamo permetterlo – ha affermato al Parlamento europeo a Strasburgo il capo della diplomazia europea, Josep Borrell – la sicurezza delle nostre strade dipende da questo, bisogna fare degli sforzi perché il conflitto non si espanda». Per Borrell, «il modo in cui determiniamo la nostra posizione oggi determinerà il ruolo della Ue per molti anni a venire». La Ue «non può accettare» il blocco a Gaza delle forniture di acqua, cibo, medicinali, afferma Borrell, «non possiamo ammetterlo» anche perché la Ue si troverebbe in contraddizione con se stessa, rispetto alla posizione sull’Ucraina: il sud globale accusa l’Europa di «due pesi due misure». Borrell è sconsolato: «Siamo in grado di dirlo, ma ci manca l’autorità morale per farci ascoltare». Ci sono «varie decine» di ostaggi europei, dice Bruxelles, e sono in corso tentativi di trattative.

OGGI, ALL’EUROPARLAMENTO ci sarà una discussione difficile su una risoluzione su Israele-Palestina, dove verranno alla luce le divisioni che attraversano il blocco. Il vertice (video) di martedì dei capi di stato e di governo non ha risolto nulla. La Ue ha difficoltà a parlare con una sola voce. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata criticata per la sua posizione giudicata troppo pro-Israele.

RISPETTO ALL’ATTACCO all’ospedale di Gaza, von der Leyen è prudente: dopo aver affermato che «non ci sono scuse per colpire un ospedale», ha ricordato che «tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili chiamati a rispondere». Per Borrell, che ha parlato in mattinata prima delle dichiarazioni di Biden, «non abbiamo alcuna conferma su chi è stato a bombardare, non possiamo imputare l’attacco a nessuno finché non abbiamo piena conoscenza dell’accaduto». Von der Leyen ha sottolineato che «non ci sono contraddizioni tra la solidarietà per Israele e le azioni in favore dei bisogni umanitari dei palestinesi», Bruxelles ha triplicato i finanziamenti, dopo la confusione della scorsa settimana sul blocco dei soldi annunciato, a titolo personale, dal commissario ungherese Oliver Varhelyi.
Il cancelliere Olaf Scholz ieri era in Israele. Dopo aver reagito agli attacchi antisemiti in corso in Germania, che «non hanno luogo di esistere», ha affermato che «stiamo lavorando per un accesso umanitario a Gaza il prima possibile».

Borrell ha ripetuto che «Israele ha il diritto di difendersi come ogni paese che viene attaccato, ma siamo tutti uniti nel dire che il diritto alla difesa ha dei limiti sanciti dal diritto internazionale umanitario, dobbiamo poter condannare sia gli attacchi terroristici contro Israele sia gli attacchi contro i civili palestinesi». E ha aggiunto: «Non possiamo rendere tutti gli abitanti di Gaza responsabili di Hamas, per noi Hamas è un’organizzazione terroristica che non ha mai avuto la pace, ma solo la distruzione».

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