Rimosso il generale degli insulti a gay e migranti

Ci sono volute meno di 24 ore al ministro della Difesa Guido Crosetto per chiudere il caso del generale Roberto Vannacci e del suo libro nel quale, tra l’altro, afferma che i gay non sono normali. Da ieri l’ufficiale, che in passato ha guidato la Folgore, non è più ai vertici dell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Una nota dello Stato maggiore dell’Esercito ha informato che Vannacci «è stato sollevato dal comando e rimosso». Per il momento il generale resta comunque a disposizione del comando delle forze operative terrestri che ha la sua sede sempre nel capoluogo toscano.

La velocità con cui s è arrivati al provvedimento si deve alla preoccupazione di Crosetto che, senza un intervento tempestivo, le opinioni espresse da Vannacci nel suo libro autoprodotto alla lunga potessero ripercuotersi sulle Forze armate.

Da parte sua Vannacci non sembra voler arretrare. «Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune», ha spiegato. E poi: «Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone». Nessuna marcia indietro, dunque? «Non vedo perché dovrei fare un passo indietro per un libro in cui esprimo i miei pensieri senza offendere nessuno». Nessuna intenzione di chiedere scusa alla pallavolista Paola Egonu, definita da Vannacci «somaticamente non italiana». «Non vedo perché debba porgere delle scuse per un’espressione che non è assolutamente offensiva», ha replicato il generale.

Per il Pd la rimozione di Vananci n basta: la sua presenza ai vertici dell’Esercito – scrive il deputato Alessandro Zan – continua a recare discreditoe disonore alle Forze armate».