Europa

Richieste di asilo in diminuzione nell’Unione europea

Il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Mineo vicino Catania, in Sicilia foto AnsaIl Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Mineo vicino Catania, in Sicilia foto Ansa

Eurostat Nel luglio 2024 sono stati 74.695 i richiedenti asilo di prima istanza (cittadini non Ue) a presentare domanda di protezione internazionale nei Paesi dell’Unione europea, con un calo del 7,5% […]

Pubblicato 4 giorni faEdizione del 22 ottobre 2024

Nel luglio 2024 sono stati 74.695 i richiedenti asilo di prima istanza (cittadini non Ue) a presentare domanda di protezione internazionale nei Paesi dell’Unione europea, con un calo del 7,5% rispetto al luglio 2023 (80.735). Lo riporta Eurostat. Secondo il bollettino mensile, nello stesso mese ci sono stati anche 7.145 domande di seconda istanza, con un aumento del 26,2% rispetto al luglio 2023 (5.660). I siriani rimangono il gruppo più numeroso di persone in cerca di asilo (12.295 richiedenti di prima istanza). Seguono gli afghani (6.030) e i venezuelani (5.170). Germania (18.505), Italia (13.235), Spagna (11.925) e Francia (11.300) hanno continuato a ricevere il maggior numero di richiedenti asilo, rappresentando il 74% di tutti i richiedenti di prima istanza nell’Ue.

Il tasso totale di richiedenti asilo per in prima istanza nell’Ue, nel mese di luglio, era di 16,6 per centomila persone.

Rispetto alla popolazione di ciascun Paese dell’Ue (al primo gennaio 2024), i tassi più elevati di richiedenti per la prima volta sono stati registrati in Grecia (55,1), davanti all’Irlanda (32,2). Se guardiamo ai dati per i minori, sono stati quasi tremila (2.985), i minori non accompagnati che hanno presentato domanda di asilo per la prima volta, la maggior parte dei quali provenienti da Siria (895), Afghanistan (470) ed Egitto (345).

Il Paese dell’Ue che ha ricevuto il maggior numero di domande di asilo da parte di minori non accompagnati e’ la Germania (750), davanti a Bulgaria (455), Grecia (420), Paesi Bassi (355) e Spagna (325), conclude la nota di Eurostat.

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