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Retromarcia Tory sull’aliquota del 45% ma restano i super tagli per i ricchi

Retromarcia Tory sull’aliquota del 45% ma restano i super tagli per i ricchiLa neo premier britannica Liz Truss – Ap

Figuraccia Tory Al congresso annuale a Birmingham la premier Truss e il cancelliere Kwarteng si rimangiano la misura simbolo. Stima indipendente «Il 5% dei più ricchi risparmierà 3.500 sterline, i redditi più bassi solo 90»

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 4 ottobre 2022

«Un po’ di turbolenza». Ha avuto un bel coraggio Kwasi Kwarteng, primo cancelliere dello scacchiere nero, a definire così – tra le risate dei colleghi di partito – la sua retromarcia sulla cancellazione dell’aliquota del 45 per cento per i super ricchi inglesi con redditi oltre 150 mila sterline.

Dopo dieci giorni di caos, tracollo della sterlina, intervento della Bank of England con l’acquisto di titoli di Stato per miliardi, il governo conservatore della neo premier Liz Truss ha perso la faccia rinunciando alla misura più simbolica della sua manovra correttiva (mini budget).

Il tutto è avvenuto durante il congresso annuale dei Conservatori a Birmingham – dove fin dal mattino i membri del partito più conosciuti sono stati contestati dalla folla – senza che nessuno si dimettesse o facesse mea culpa.

Si tratta dell’ennesima prova della china presa da un partito allo sbando che ha cambiato quattro premier in sei anni ed è infatti accreditato dai sondaggi di essere almeno 20 punti dietro al redivivo Labour.

L’«inversione a U» su una manovra con cui si voleva richiamare l’eredità Thatcheriana è arrivata a sole 24 ore dalla conferma della misura fatta domenica in televisione dalla stessa Truss. Dopo giorni di imbarazzato silenzio, ieri comunque Kwarteng ha ribadito come la premier fosse d’accordo con la misura.

Il mantra poco credibile di premier e cancelliere è stato: «Abbiamo capito, abbiamo ascoltato. L’abolizione dell’aliquota fiscale del 45% ci ha distratto dalla nostra missione di rimettere in movimento la Gran Bretagna».

«Il nostro focus ora è rivolto a costruire un’economia ad elevata crescita che finanzi servizi pubblici di massimo livello, aumenti i salari e crei opportunità in tutto il Paese», ha provato a convincere i suoi Truss. Mentre Kwarteng si è trovato a parlare per la prima volta da cancelliere ai colleghi di partito molti dei quali ne chiedono ancora un passo indietro. «È stata una giornata molto dura oggi – ha esordito il titolare del Tesoro – ma dobbiamo andare avanti col nostro lavoro. Per far crescere l’economia bisogna fare le cose diversamente». Concludendo il suo intervento con l’ennesimo attacco a chi sciopera: «introdurremo riforme per fermarli e impedire che impattino sulla nostra vita quotidiana», citando le tante proteste fra treni, poste e porti di questi mesi.

I mercati hanno bocciato il piano non per ragioni di rispetto per l’uguaglianza sociale ma perché la manovra non ha copertura durante una recessione – l’Inghilterra è l’unico tra i grandi paesi a non aver recuperato il Pil pre pandemia.

Il paese è diventato quindi bersaglio facile di una manovra speculativa globale. Ora Kwarteng dovrà spiegare dove troverà le coperture per la manovra ma è facile prevedere un ulteriore taglio della spesa sociale e dei servizi.

Tolta la misura più contestata, la proposta di bilancio però rimane nella sua quasi interezza: dei 45 miliardi di sterline di tagli ne rimangono ben 43.

Una manovra che permetterà alle famiglie più ricche guadagni 40 volte maggiori di quelle più povere, secondo l’ente indipendente Resolution Foundation: una manovra che rimane comunque «regressiva», afferma il thinktank spiegando che un quarto dei denaro risparmiato dai restanti tagli fiscali interessa il 5% delle famiglie più ricche, mentre per quelle con i redditi più bassi si dovranno spartire un 16%. Questo significa che il 5% dei più ricchi risparmierà in media 3.500 sterline, contro le appena 90 per i redditi più bassi.

Rachel Reeves, la cancelliere ombra laburista, ha dichiarato che «l’idea che il governo si possa permettere di dare tagli fiscali ai più ricchi, non di aggiornare i benefit in linea con l’inflazione, è grottesca», sottolineando come anche ieri Truss si è rifiutata di dire se le persone che hanno un assegno di disabilità o il credito universale avranno un aggiornamento dei benefit in linea con l’inflazione.

La retromarcia ha prodotto un rimbalzo positivo per la sterlina (ora a 1,1333 dollari dai 1,1144 di venerdì) e abbassato i rendimenti dei titoli di Stato. Le prospettive economiche inglesi però rimangono torve. Come quelle dei Conservatori.

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