Renzi e gli «spacciatori» del No fuori dalle scuole. M5S avverte
Referendum costituzionale Il premier invita i suoi a organizzare la campagna del sì nelle scuole
Referendum costituzionale Il premier invita i suoi a organizzare la campagna del sì nelle scuole
«Cosa intendeva Renzi quando dichiarava che ’dobbiamo partire dalle scuole, dai licei’? Ci manca soltanto che adesso voglia allungare le mani anche sul mondo dell’istruzione per promuovere la sua campagna referendaria». Il Gruppo M5S alla Camera commenta così quanto detto domenica dal premier a Classedem, la scuola di formazione del Pd: «Vogliamo sperare che Renzi si sia espresso male – aggiungono i 5S – In Italia i partiti non possono entrare nelle scuole». Il segretario aveva invitato i giovani dem a darsi una mossa: «Ho chiesto a qualcuno di voi quanti comitati ha fatto: uno di voi mi ha detto già due. A quest’ora dovrebbe averne fatti 20, c’è bisogno di prendere tutte le scuole del vostro territorio, i licei». Frequentati, par di capire, da pericolosi ’spacciatori’ del No («i ragazzi che votano sono spesso avvicinati da persone che vogliono raccontare la riforma e la raccontano deformata»). Dunque per Renzi «è un fatto di educazione civica andare a spiegare che non c’è nessun rischio autoritario. C’è bisogno che ciascuno di voi si faccia l’elenco delle sue scuole provincia per provincia» e «c’è bisogno di essere in tutte le facoltà».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento