Referendum, comuni in campo
Il comune di Polistena (Reggio Calabria) non solo si schiera contro la «deforma» costituzionale, ma aderisce direttamente al Comitato del No. La decisione è stata presa con una delibera approvata […]
Il comune di Polistena (Reggio Calabria) non solo si schiera contro la «deforma» costituzionale, ma aderisce direttamente al Comitato del No. La decisione è stata presa con una delibera approvata […]
Il comune di Polistena (Reggio Calabria) non solo si schiera contro la «deforma» costituzionale, ma aderisce direttamente al Comitato del No. La decisione è stata presa con una delibera approvata a maggioranza dal consiglio comunale e impegna la giunta «a rendersi operativamente coinvolta in ogni altra iniziativa utile e necessaria nei prossimi mesi a scongiurare la manomissione della Costituzione».
Poco si è forse riflettuto sul fatto che con questa riforma costituzionale non solo alle Regioni, ma anche ai sindaci, già stretti dentro rigidi vincoli di bilancio, viene sottratta una ulteriore fetta di autonomia. È per questo che i comitati referendari hanno deciso di scrivere una lettera a tutti i candidati sindaci e consiglieri per conoscere le loro intenzioni sulla «deforma» costituzionale e Italicum e chiedergli di dare adeguata informazione, agevolare la raccolta delle firme e, magari, di fare come il comune di Polistena. «Noi pensiamo che questi due provvedimenti – spiega Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato del No – portino ad un accentramento dei poteri nelle mani del governo nazionale sia sottraendoli alle Regioni sia costringendo i Comuni dentro gabbie rigide. Il professor Onida ha giustamente criticato le modifiche della Costituzione che portano il governo ad avere l’ultima parola sulle grandi opere e quindi sull’assetto territoriale. Ed è merito del professore avere riportato al centro della discussione anche le modifiche del titolo V della Costituzione che ribaltano completamente quelle del 2001 votate, purtroppo, a maggioranza (4 voti) dal solo centrosinistra. Chi ha voluto quelle modifiche allora – conclude Grandi – oggi, con questa nuova riforma, ribalta completamente le proprie posizioni. Ma questo riguarda lui; riguarda invece le elettrici e gli elettori il fatto che vengano approvate modifiche della Costituzione che tolgono a Comuni e Regioni voce in capitolo sull’assetto del loro territorio. Ci rivolgiamo a tutti i candidati e chiediamo di prendere posizione sia sulla raccolta delle firme che sul prossimo referendum costituzionale».
Prossime iniziative
Torino: oggi, presso la Fabbrica delle “E”, Corso Trapani 91/b, dalle 18 alle 22, iniziativa con Alessandra Agostino, Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Valentina Pazè, Livio Pepino, Armando Spataro, Gustavo Zagrebelsky – letture, musica e buffet a cura dei “Fornelli in lotta”; domani, al Salone del Libro, Gustavo Zagrebelsky raccoglie le firme dei cittadini, insieme con Antonio Caputo, Giangiacomo Migone, Francesco Pallante, dalle ore 18,00;
Pavia: domani, ore 15-19, banchetto in Corso Strada Nuova (Demetrio);
Genova: domani Via Pacinotti (ingresso Fiumara) ore 15-20 (Sampierdarena); mercoledì 18 Via Fusinato ore 10-12 (Pra’);
Milano: oggi dalle ore 20 allo “Spazio Autogestito Leoncavallo” banchetto partigiano in occasione dell’anteprima “Il Tempo. Le Parole. Il Suono”;
Bologna: sabato 21, incontro-dibattito con Francesco Di Matteo, Maurizio Landini, Luigi Ferrajoli, Nadia Urbinati, Carlo Smuraglia, dalle ore 18, in piazza Santo Stefano;
Marzabotto: venerdì 20, No e Sì a confronto, con Domenico Gallo e Stefano Ceccanti, ore 20,30, Casa della Cultura e della Memoria;
Cecina: venerdì 20, ore 21, dibattito con Massimo Villone e raccolta firme, Comune Vecchio;
Lari (Pisa): lunedì 16, seminario di formazione, dalle 18,30, via Porta Fiorentina, 1;
Lecce: oggi ore 18, incontro-dibattito con Gaetano Azzariti e Isidoro Davide Mortellaro, Open Space di piazza Santo Oronzo.
www.iovotono.it
www.referendumitalicum.it
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