Referendum Cittadinanza, superato il quorum
Il primo obiettivo è stato raggiunto in tempi record: sono quasi 550 mila le firme per il referendum sulla cittadinanza, che riduce da 10 a 5 anni il tempo di residenza nel nostro paese necessario ad avviare la pratica ed estende il diritto ai figli minori. Nelle ultime 36 ore c’è stato un boom di adesioni sul sito che ha causato numerosi problemi alla piattaforma governativa, andata in tilt più volte.
Adesso comincia la parte più difficile della campagna: convincere le persone a recarsi ai seggi tra maggio e giugno 2025, dopo il controllo di legittimità costituzionale sul quesito. «Il protagonismo giovanile è stato fondamentale per questo risultato – ha commentato Walter Massa, presidente di Arci -. È un segnale forte a chi diceva che la cittadinanza non era un tema urgente, a chi usa l’immigrazione strumentalmente e a chi è stato timido nel portare avanti questa questione mentre è evidente che riguarda la pelle viva delle persone. Come il lavoro e l’autonomia, altro oggetto di referendum». Per Massa c’è un dato politico da raccogliere: «Nonostante leggi pessime, le nostre comunità sono inclusive. Ora va coltivato questo risultato e va portata avanti con coraggio una campagna partecipata in vista della stagione referendaria del prossimo anno. I referendum hanno il merito di portare un tema al centro del dibattito pubblico, se diventano battaglie di tutti il paese ha solo da guadagnarci».
Intanto la destra tenta di correre ai ripari annunciando l’arrivo di una proposta di legge da parte di Forza Italia. Domani si terrà una prima riunione congiunta degli azzurri per mettere a punto il testo che sarà poi oggetto di confronto nella maggioranza e che si annuncia ulteriormente restrittivo: 10 anni di frequenza scolastica per ottenere la cittadinanza e via gran parte degli automatismi nell’acquisizione dei diritti.
«Quella della cittadinanza è una questione seria e non può essere oggetto di giochini parlamentari», ha detto il vice premier Antonio Tajani. «500 mila firme non sono un giochino, sono la mobilitazione straordinaria guidata innanzitutto da associazioni e movimenti che da anni si battono per una riforma della legge 91 del 1992», ha risposto la deputata democratica Ouidad Bakkali, prima firmataria della mozione Pd sulla cittadinanza che sarà discussa oggi in Aula.
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