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Raid su una casa, una tenda e una scuola: 29 uccisi a Gaza

Una famiglia porta via dall'ospedale di Deir al Balah il corpo senza vita di un parenteUna famiglia porta via dall'ospedale di Deir al Balah il corpo senza vita di un parente – Ap

Palestina Altra giornata di bombardamenti israeliani mentre il mondo guarda altrove. I dati Oxfam: mai tante vittime tra donne e bambini in un anno in nessuna guerra degli ultimi due decenni. Ucciso un 25enne palestinese a Nablus

Pubblicato 2 giorni faEdizione del 2 ottobre 2024

Sono almeno 29 i palestinesi uccisi ieri a Gaza nei raid dell’esercito israeliano. A guardare i luoghi colpiti si coglie subito l’obiettivo, ormai allargato al vicino Libano: un rifugio per sfollati a Nuseirat (11 vittime), una casa nello stesso campo profughi (2), una tenda (7) e un’auto a Khan Younis (6).

Altri tre palestinesi sono stati uccisi a Musabbeh, nord di Rafah. A Nuseirat a essere colpita è stata una scuola, di nuovo. Secondo le autorità israeliane, era utilizzata da Hamas come centro di comando, una giustificazione ripetuta a ogni raid su istituti scolastici, ormai divenuti frequentissimi.

La popolazione civile di Gaza resta la prima linea del fronte. Tra le vittime ci sono donne e bambini, protagonisti del rapporto di Oxfam pubblicato ieri: «Secondo stime prudenti – si legge nella nota – più di 6mila donne e 11mila bambini» compongono il bilancio del genocidio in corso, che sfiora ormai i 42mila uccisi e i 10mila dispersi. Stime prudenti perché molte vittime non sono state ancora identificate: «Il numero record di donne e bambini uccisi a Gaza – scrive Oxfam – non comprende le circa 20mila persone non identificate, disperse o sepolte sotto le macerie».

Per dare la misura: un simile numero di donne e bambini ammazzati in dodici mesi non ha paragoni, nessun altro conflitto degli ultimi due decenni ha mai registrato un bilancio simile.

Si muore anche in Cisgiordania, dove il bilancio dal 7 ottobre si attesta sulle 719 vittime palestinesi per mano di militari o coloni israeiani. L’ultimo ucciso è un 25enne, colpito all’addome da pallottole dell’esercito nel campo profughi di Balata a Nablus durante l’ennesima incursione militare.

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