Raggi laser e capri espiatori, negli Usa un uragano di indicibili teorie
Complotti e negazionismo climatico Tutti i filoni disinformativi nati dopo il passaggio di Helene e Milton. Scie chimiche & Co: pur di rifiutare la scienza del clima, in molti credono sia geoingegneria climatica utilizzata da «loro» - Biden e Harris - contro gli stati repubblicani
Complotti e negazionismo climatico Tutti i filoni disinformativi nati dopo il passaggio di Helene e Milton. Scie chimiche & Co: pur di rifiutare la scienza del clima, in molti credono sia geoingegneria climatica utilizzata da «loro» - Biden e Harris - contro gli stati repubblicani
La comunità scientifica lo ripete ormai da tempo: il riscaldamento di origine antropica rende molto più frequenti e distruttivi gli eventi climatici estremi. Gli uragani Helene e Milton che hanno causato centinaia di vittime e devastato parti della Florida e della Carolina del Nord negli Stati Uniti, sono un’evidente riprova di questa correlazione. O meglio: dovrebbero esserlo; in realtà, non per tutti è così.
NEGLI ULTIMI GIORNI sui social sono circolate numerose spiegazioni alternative sull’origine degli uragani, che nonostante la palese infondatezza hanno raccolto milioni di visualizzazioni e centinaia di migliaia di like.
In particolare, l’uragano sarebbe il frutto di un’operazione di «geoingegneria climatica» realizzata attraverso le ormai famigerate scie chimiche, oppure con tecnologie come il cloud seeding («inseminazione delle nuvole») e Haarp – entrambe al centro di persistenti teorie del complotto.
Con cloud seeding si intende una tecnica di modificazione del clima che punta a controllare le precipitazioni attraverso la dispersione di sostanze chimiche nelle nubi. La sua efficacia è però molto dibattuta, visti i risultati poco soddisfacenti. Di sicuro, a differenza di quanto sostengono i complottisti, non può causare alluvioni o uragani di tale portata.
HAARP è invece l’acronimo di High Frequency Active Auroral Research Program: si tratta di un’installazione scientifica costruita in Alaska nel 1993 con lo scopo di studiare le proprietà e il comportamento della ionosfera. Dal 2015 la stazione non è più gestita dall’esercito statunitense, ma è stata trasferita all’università di Alaska Fairbanks. Questo non ha mai placato le fantasie complottiste, che circolano imperterrite da oltre un decennio sebbene Haarp – come il cloud seeding – non possa in alcun modo generare eventi climatici estremi.
Un altro filone disinformativo piuttosto in voga sostiene che l’uragano Milton è stato causato da raggi laser sparati dallo spazio da armi ad energia diretta (Directed Energy Weapons). Ne hanno parlato diversi utenti con la spunta blu a pagamento su X, e soprattutto la deputata ultratrumpiana Marjorie Taylor Greene.
IN UNA SERIE DI POST Greene ha infatti suggerito che Helene abbia colpito deliberatamente aree popolate in prevalenza da elettori repubblicani, scrivendo che «loro controllano il clima. Chiunque dice che non lo fanno, o ci scherza sopra o vi sta mentendo». Il 6 ottobre del 2024 ha pubblicato la clip di un servizio dell’emittente CBS risalente al 2013, in cui il professore di fisica Michio Kaku discuteva di alcune ricerche sperimentali volte a modificare il clima attraverso i laser.
Per la deputata repubblicana, quel segmento di nove anni fa sarebbe la prova definitiva dell’esistenza di indicibili manipolazioni climatiche. Tant’è che l’ha ripostato di nuovo il 10 ottobre, dopo il passaggio dell’uragano Milton, implicando che l’intera crisi climatica sia stata artificialmente creata da «loro» – identificati in Joe Biden, Kamala Harris e il Partito democratico.
NON È LA PRIMA VOLTA che la teoria dei raggi laser viene associata a un disastro climatico. Negli ultimi anni è stata tirata in ballo per spiegare gli incendi in California del 2018 (la stessa Greene l’aveva fatto con un post complottista su Facebook); quelli nell’isola di Maui dell’estate del 2023 e il terremoto in Marocco del settembre dello stesso anno.
Così come con il cloud seeding e Haarp, anche nel caso dei laser c’è un nucleo di verità: le armi che utilizzano energia elettromagnetica sparata alla velocità della luce esistono realmente. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti spende un miliardo di dollari all’anno per questa tecnologia, ma la loro applicazione sul campo è ancora in una fase sperimentale. Allo stato attuale, insomma, non sono assolutamente in grado di provocare uragani o terremoti.
L’OBIETTIVO DELLA TEORIA dei raggi laser – così come delle altre correlate – è comunque quello di contestare la scienza del clima, minimizzare la crisi climatica e spostare l’attenzione su falsi capri espiatori.
Tra quest’ultimo spiccano alcuni meteorologi, che hanno raccontato alla stampa statunitense di essere stati minacciati di morte per aver cercato di fare chiarezza – un po’ com’era successo a medici e operatori sanitari durante la fase più acuta della pandemia di Covid-19. «La gente crede a cose talmente assurde – ha detto a Rolling Stone il meteorologo Matthew Cappucci – che onestamente è difficile avere ancora fiducia nell’umanità».
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